Intervista ad Ale Anguissola: «Napoli è un sorriso interiore»

Ale Anguissola

“In punta di piedi” è il nuovo singolo di Ale Anguissola, cremonese D.O.C. dall’animo partenopeo. Un brano che tradisce un rispetto ossequioso per questa città, un omaggio con riverenza sin dal titolo, laddove vivere in punta di piedi è anche una filosofia di vita, sinonimo di libertà e leggerezza. Un omaggio alla città della musica per eccellenza, frutto anche della collaborazione con lo storico bassista/produttore Gigi De Rienzo.

A questo proposito abbiamo posto qualche domanda all’artista.

 

Ti sei avvicinato alla musica ascoltando i primi LP di Pino Daniele e il tuo nuovo singolo “In Punta di Piedi” è un omaggio a Napoli. Che legame hai con questa città?
Napoli è una delle città più belle del mondo e questo è oggettivo. Dal punto di vista soggettivo invece Napoli mi restituisce sempre un senso di pace. Come un sorriso interiore. E quindi un richiamo a tornarci per chi come me vive lontano.

Com’è nata la collaborazione con Gigi De Rienzo e come vi trovate a lavorare insieme?
La collaborazione con Gigi è nata assolutamente per caso, cercavo un arrangiatore a Napoli che fosse in grado di rendere il mio mondo musicale pieno di influenze brasiliane e americane in chiave pop, senza banalizzarlo; pensavo a Napoli perché Napoli è una culla di influenze. Gigi mi è stato poi consigliato da un amico attraverso il consiglio di una competentissima signora che vende strumenti musicali in via San Sebastiano.

Se dovessi dire con una frase chiave cos’è per te la musica quale useresti?
La musica è un mezzo potente per comunicare il proprio mondo interiore.

Domanda un po’ più tecnica: qual è il tuo accordo preferito?
L’accordo con mia moglie.

Quando scrivi pensi mai a come avvicinarti a un pubblico più giovane abituato ad ascoltare trap, indie e rap?
In genere ascolto, metabolizzo e restituisco. Questo processo è abbastanza complesso e non sicuramente immediato. Sicuramente, non pubblicherò nulla per strizzare l’occhio al mercato, dentro di me avverto la sensazione che non mi piaccia.

 

 

A livello narrativo, cosa hai voluto trasmettere attraverso le immagini del bel video che accompagna il brano?
Ci sono tanti messaggi nel video, come se fosse una storia nella storia della mia canzone. L’idea centrale era quella di viaggiare su binari paralleli a livello di tematiche incrociandoli solo quando ‘faccio un salto nel blu’. Il video cita Andrea Pazienza e Martin Scorsese e parla della imprevedibilità della vita attraverso il parallelismo con quella dei clienti del taxi. E come diceva Forrest Gump “come in una scatola di cioccolatini… non sai mai quello che ti capita».

C’è un sogno nel cassetto di Ale Anguissola?
Sì, fare un pezzo con Sting 🙂

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