Mattia Caroli & I Fiori del Male: innovazione e passione nel nuovo singolo ’Duplicità’

Mattia Caroli & I Fiori del Male

La band Mattia Caroli & I Fiori del Male, conosciuta per il suo stile unico che fonde sonorità moderne e classiche, ritorna con il nuovo singolo “Duplicità”. Nell’intervista che hanno rilasciato alla nostra redazione, si approfondiscono le innovazioni e le sfide nel panorama musicale italiano. Dalla sperimentazione con i sintetizzatori al ruolo crescente della tecnologia nella produzione musicale, il gruppo condivide le proprie esperienze e visioni future.

 

In “Duplicità” avete sperimentato molto con i sintetizzatori. C’è qualche strumento particolare che avete utilizzato per la prima volta in questo brano?

Uno strumento che ancora non avevamo mai utilizzato in fase di registrazione è stato il Moog Subsequent e altri sintetizzatori che però sono stati utilizzati anche nel singolo precedente Throwing Out All My Fear.

Avete parlato di come l’intelligenza artificiale sia stata utilizzata per il videoclip. Pensate che la tecnologia possa influenzare anche altri aspetti della produzione musicale, come la composizione o il mixaggio?

Nei prossimi anni queste tecnologie verranno sicuramente implementate ed è probabile che saranno utilizzate in ambito musicale anche in altre fasi della produzione di un brano, ma a parer nostro per avere un risultato autentico non si potrà prescindere dall’esperienza e dalle capacità personali, nonché dal proprio gusto stilistico.

Ogni artista ha un pezzo che considera una pietra miliare nel proprio percorso. Quale canzone ritenete abbia segnato significativamente la vostra carriera artistica?

In qualche modo ogni nostro brano ci ha dato la possibilità di raffinare il nostro stile musicale, se dovessimo sceglierne uno in particolare forse diremmo Blues Man, in quanto è un brano già presente nel nostro primo album e che ancora suoniamo in ogni concerto.

Il cammino artistico può essere pieno di sfide. Avete mai avuto momenti di sconforto o ripensamenti? Quali difficoltà avete dovuto superare?

La difficoltà è quella di riuscire ad emergere in un panorama musicale molto complesso e dettato il più delle volte dalle grandi produzioni discografiche, specialmente in Italia. Nel nostro caso non ci siamo mai lasciati influenzare dalla vanità del successo e abbiamo sempre lavorato con dedizione e continuità a creare uno stile musicale che più ci rispecchiasse.

 

 

Come gestite i feedback e le critiche, sia positive che negative, sui vostri lavori? C’è stato un commento o una recensione che vi ha particolarmente colpito o influenzato?

Solitamente le persone che incontriamo nei nostri live rimangono stupite positivamente dalla nostra musica. Dal punto di vista dello sviluppo dei brani abbiamo anche collaborato con altri musicisti con i quali spesso ci confrontiamo in fase di produzione, ad esempio per quanto riguarda la corretta pronuncia inglese. Possiamo dire che ogni consiglio purché sia costruttivo viene preso in considerazione.

Per quanto riguarda i concerti vi affidate ad un’agenzia di booking in particolare oppure vi state muovendo autonomamente mediante i vostri contatti?

Avendo suonato molto abbiamo creato una bella rete di contatti e perlopiù organizziamo noi stessi i concerti e le tournée. Ciononostante capita spesso che alcuni locali o festival o singole persone che vogliono organizzare eventi privati ci contattino e allora solitamente ne approfittiamo per organizzare qualche altra data in più.

In bocca al lupo ragazzi. A presto!

W il lupo.

 

(Si ringrazia safe&SOUND per la collaborazione e il supporto).

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