Il 5 Aprile 2016 la band rock Eva Braun debutta nel mondo della musica grazie all’album "Dopo di noi il diluvio – [Vol.1]", prodotto dall'etichetta romana Exit Records. Il disco si apre con "Impromptu n. 1000’’, un inno alla ribellione che inizia con un semplice fischiettio innocente, come un piccolo fiammifero pronto per accendere un ordigno spaventoso. Pochi secondi dopo quel piccolo motivetto canticchiato si trasforma in una carrellata di suoni aggressivi ed intimidatori: ruggiti di chitarre elettriche che si rincorrono l’un l’altra, ritmi decisi e ben definiti, il tutto coronato dalla potente voce del cantante. Le altre canzoni seguono l’impostazione della prima canzone, forse ripetendosi un po' troppo: tutte sono composte come se fossero un ultimo e disperato tentativo di aggrapparsi alla vita, l’ultima opportunità per far capire quello che per troppo tempo è rimasto inascoltato. Prese singolarmente le tracce sono veramente ben scritte (come ad esempio "Tanatosi", probabilmente la migliore canzone nell’album, o il singolo ‘’Conoscersi da sempre’’), ma nel completo forse il risultato è un po' troppo monotono ed eccessivo. Anche i testi trovano la loro giusta collocazione in ogni canzone: sono la perfetta descrizione di diversi stati d’animo (rabbia, paura, insicurezza…), che ci vengono raccontati come se fosse l’ultima preoccupazione dell'autore prima di lasciare questa terra. Sicuramente grazie a "Dopo di noi il diluvio" gli Eva Braun sono riusciti a farsi notare al pubblico: sono riusciti a portare nel panorama italiano una ventata di rock violento ed esasperato. Sta all’ascoltatore decidere se ascoltare le parole che hanno da dirci o se semplicemente farsi spaventare dall’aggressività delle canzoni di questa band: io gli ho trovati interessanti.
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