Recensione: MISSINCAT – “Earthling”

MISSINCAT

Con “Earthling, MISSINCAT, al secolo Caterina Barbieri, ci porta in un viaggio musicale che sfida le convenzioni e le aspettative. Uscito il 13 settembre, l’album esplora l’esperienza umana attraverso una lente aliena, regalando un nuovo punto di vista su emozioni universali come amore, frustrazione e vulnerabilità. La produzione minimalista mette in risalto la voce eterea di Missincat, creando paesaggi sonori cinematografici che avvolgono l’ascoltatore.

Il singolo “Heart of Fire”, in rotazione radiofonica dal giorno dell’uscita, è emblematico di questa dualità tra malinconia e ottimismo. La canzone promette un messaggio di speranza in tempi incerti, riflettendo la resilienza dell’artista e il desiderio di incoraggiare gli ascoltatori a non farsi sopraffare dal pessimismo.

L’album, composto da dieci tracce, include brani che spaziano da “Masquerade”, una critica alla società performativa, a “Come The Dawn”, dove l’artista affronta le dinamiche di una relazione tossica. Ogni canzone è un piccolo mondo a sé, con arrangiamenti che uniscono beat elettronici a strumenti acustici, creando un’atmosfera unica e coinvolgente.

Inoltre, la collaborazione con Alexia Peniguel e Anton Líni dimostra la crescita artistica di Missincat, che si mostra aperta a nuove influenze e feedback, permettendo così ai suoi brani di evolversi in modo naturale. “Earthling” non è solo un album, ma un’esperienza che invita l’ascoltatore a riflettere sulla propria umanità, facendoci sentire più vicini gli uni agli altri.

8.5/10

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