Dopo l’uscita di ‘’Femme Fatale’’ (2011), il settimo album in studio di Britney Spears, credevo fosse giunto il tramonto di una stella che per molto tempo ha bruciato molto più di altre. Un addio elegante e determinato, qualcosa degno di una regina. E invece no, qualche anno dopo la cantante americana si è ripresentata al pubblico con il lavoro (‘’Britney Jean’’ 2013) che avrebbe dovuto essere ‘’il suo ritorno’’, l’album della maturità tanto agognata dall’artista, un modo per mostrare al pubblico un lato di sé ancora nascosto. Mai visto un fallimento più grande nel mondo della musica. Tuttavia Britney Spears ha recuperato i punti persi organizzando un residency show a Los Angeles nel 2013, nel quale si è esibita interrottamente per 3 anni e che ancora oggi è sold out ogni sera. Lo show, ‘’Britney: Piece of me’’, ha messo in luce le sue capacità di ballerina e performer, rilanciandola ancora una volta nel mondo della musica, più forte di prima.
Così per dimostrare la sua tenacia il 26 Agosto 2016 ha rilasciato un altro lavoro in studio, con il quale rivendica tutta la sua carriera. L’album si chiama ‘’Glory’’, ciò che l’essere umano rincorre fin dai tempi dei romani. Il lead single ‘’Make me (ooh)’’ è uscito il 15 Luglio ed è diventato immediatamente uno dei primi trend di Twitter. La canzone è intima e sensuale e il cantato è limpido, si riconoscono le originali sfumature vocali che hanno portato Britney Spears al successo (e hanno anche suscitato l’ilarità delle sue colleghe nei vari TV show). Insomma, un inizio con i fuochi d’artificio.
La sensualità lega tutte le tracce dell’album, dalla prima canzone ‘’Invitation’’ a ‘’Just luv me’’e alla bellissima ‘’Clumsy’’ (probabilmente la migliore traccia dell’album). Ma la Spears non si mostra solo come una Femme Fatale: lascia spazio anche a canzoni più leggere e cantabili come il singolo ‘’Do You Wanna Come Over’’ (immediatamente aggiunto alla scaletta di ‘’Piece of me’’), oppure come ‘’What You Need’’ e ‘’Private show’’ che ricordano un po' delle canzoni da cabaret rese in versione pop. Anche se i testi non sempre convincono e in molti passaggi l’aiutino dell’autotune è molto più che evidente, Britney Spears è stata in grado di stupire ancora una volta i fans e può rimettersi in pista per la corsa alla corona che le era stata rubata negli ultimi anni.
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