Recensione: The Dark Side of Venus – Power to Victims

The Dark Side of Venus

Dopo sei anni dalla nascita del progetto i The Dark Side of Venus pubblicano il loro primo album ufficiale dal titolo “Power to Victims”. Il disco autoprodotto porta con sé, oltre a sonorità graffianti e grintose, anche un concept ricercato e attualissimo: la consapevolezza di riuscire a cambiare le situazioni che ci opprimono, siano esse su scala personale, politica o sociale. La fermezza con la quale vengono cantate queste parole è accompagnata dalla potenza della voce di Francesca Elayne Naccarelli che, grazie alla sua impostazione canora classica, dona alle tracce un’atmosfera mistica, quasi a ricordare quella proposta dagli Evanescence.
Il primo singolo “I don't give a damn” riassume tutte le caratteristiche di questo disco che affonda le sue radici nel rock anni '90 ma lascia parecchio spazio all'alternative e al pop, creando così un prodotto coraggioso e riconoscibile. Vanno menzionate anche tracce quali "Sadistic Pervert" o ‘’Everything feels fake’’ ma anche canzoni più "colte" come l’intro "Distance", che presenta una citazione di Pier Paolo Pasolini o "Meant to cross the line", la quale lascia largo spazio a passaggi di violoncello, alternati alle chitarre elettriche e alla batteria.
"Power to Victims" è un intelligentissimo album che crea un ponte fra la musica pop-rock del decennio scorso e i generi odierni, senza dimenticarsi della nostra cultura e società, inglobando tutto questo nelle canzoni che lo compongono. 

  • 8/10
    - 8/10
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