È uscito“StriScie Chimiche”, il nuovo singolo diGabriele Hintermann con la sua formazione Hintermann e gli Sciamani e la partecipazione speciale di Matteo Gabbianelli, cantante dei Kutso, e del sassofonista romano Gabriele Coen. Il brano che fa da apri-pista a quello che sarà il primo album ufficiale dal titolo Laprimaveramente.
Come nasce il brano StriScie chimiche ed il videoclip così particolare?
Il brano nasce da un'idea che mi è venuta abbastanza spontaneamente. Qualche tempo fa guardavo spesso il cielo e mi accorgevo che per aria comparivano spesso strane "striscie" diagonali nel cielo e a meno che non ci fosse un'esercitazione al giorno per acrobazie aeree qualcosa non mi tornava. Ho fatto, dunque, ciò che ogni persona farebbe quando vede qualcosa di strano: ho aperto Internet. Non l'avessi mai fatto! Ho trovato un mondo su questa tematica, un universo fatto di migliaia di siti e blog e di video preoccupanti dove tutto sembrava il contrario di tutto e allora in quei giorni capendo la "strana lotta" che si andava delineando tra i famigerati "complottisti" e chi diceva che fosse assolutamente normale la comparsa in strane direzioni di gas nel cielo, beh…fu allora che decisi di scrivere una canzone sul tema. In realtà mi è girata in testa da sola, autonomamente, per giorni mi è ronzato in testa un ritornello e nei giorni successivi ho deciso di aggiungere la strofa. Dopo di che l'ho sottoposta alla band che con grande spirito sciamanico/musicale l'ha suonata alla grande grazie anche all'aiuto nell'arrangiamento del nostro unico pianista Marco Maracci.
Com'è avvenuto invece il primo incontro con Matteo Gabbianelli e la voglia di fare un duetto insieme?
Matteo l'avevo conosciuto tanti anni fa tramite una cerchia di amici che andavano ad ascoltare i concerti della sua band "KutSo" quando ancora non era diventata conosciuta come ora. Mi ricordo che mi colpì subito il suo modo di muoversi sul palco e di scatenare universi di energia d'altri tempi. Da allora sono diventato un suo seguace e l'ho rivisto in varie occasioni in ambito artistico. Quando stavo scrivendo la parte vocale del pezzo, proprio mentre la scrivevo immaginavo la sua ed è per questo che gli ho chiesto se gli andava di duettarla. Lui con molta naturalezza ha accettato e così è nato l'idillio!
Sei figlio d'arte: cosa ricordi del tuo rapporto con l'arte da piccolo?
Ricordo suoni di batteria che suonava mio fratello, ricordo musica di tutti i generi, ricordo grandi racconti di tanti spettacoli teatrali, ma sopratutto il ricordo più bello è stato l'imbracciare una chitarra classica. Proprio là ci fu la chiave di quella che sarebbe diventata la mia "Navicella Madre"
Quali sono gli artisti che hanno influenzato la tua crescita musicale?
Sono stato un bambino fortunato! Già da piccolo ascoltavo cose "da grandi". Verso i 10 anni ero completamente andato in fissa per Franco Battiato. Sapevo tutti i testi a memoria e non facevo altro che ascoltare e cantare le sue canzoni pur non capendo fino in fondo i suoi testi come è giusto che sia a quell'età. C'era una particolare affinità emotiva con le sue canzoni. Successivamente ho un po' divagato in adolescenza iniziando a scoprire l'universo punk! Si ascoltavo i Clash, i Ramones ma anche roba un po più commerciale tipo i Green Day. Uscito da quel periodo iniziai a suonare il contrabbasso e ad ascoltare altri tipi di musica, mi sono appassionato allo swing, al jazz, ed ho iniziato un' approfondimento mirato di tutti i più grandi cantautori italiani ed internazionali passando intere serate con gli amici a cantare. Sicuramente Tom Waits come anche David Bowie a livello internazionale ed Enzo Jannaci, Giorgio Gaber, Vinicio Capossela a livello nazionale mi hanno aiutato molto a crescere cosi come la mia infinita passione per la musica balcanica.
Vuoi anticiparci qualcosa riguardo l'album?
Sarà un disco mooolto sudato, sono anni che giro intorno ai contenuti di questo album e alla sua realizzazione con tutta la band. Sarà un disco ricco di contenuti e partecipazioni incredibili a partire da quella del grande Maestro del Banjo Danilo Cartia a quella dei Maestri di musica balcanica macedoni Sercuk e Nizo Alimov. Soprattutto, però, è un disco che avrà un titolo aperto a varie interpretazioni: "laprimaveramente". Il resto e ciò che rimane da ascoltare e ballare lo riveleremo all'uscita!
You must be logged in to post a comment Login