“Fatti due conti” è il nuovo brano di Michele Amadori, scritto da Alessandro Hellmann (testo) e dallo stesso Amadori (musica), con la produzione artistica di Fischer Boom (Pierpaolo Ranieri e Marco Rovinelli). “Fatti due conti” è un bilancio di metà percorso che racconta, con amara ironia, lo spaesamento di fronte alla sempre più vertiginosa accelerazione del tempo, che modifica irrimediabilmente il paesaggio umano e culturale intorno al protagonista, portandolo a quella consapevolezza che sola può innescare un qualsiasi cambiamento. Abbiamo incontrato Michele per porgli qualche domanda:
Dal tuo precedente singolo all’uscita di Fatti due conti sono passati due anni: come mai hai deciso di aspettare questo tempo? Beh in effetti non è una cosa che ho deciso ma che è capitata durante il lockdown. Rispetto ai miei tempi standard però, riapparire con qualcosa di mio dopo quasi due anni, lo considero un tempo brevissimo.
Come nasce la collaborazione con Fischer Boom? La collaborazione musicale con Pierpaolo Ranieri e Marco Rovinelli (Fischer Boom) è ormai decennale. Per quanto riguarda invece l’affidare la produzione artistica di un mio brano tutto è nato caso, come accennavo poco fa, durante il lockdown. Ero a casa e stavo ascoltando l’album di Pierpaolo (I am Peacock) e volendo fare qualcosa di diverso rispetto ai miei lavori precedenti, anche come sonorità, gli ho inviato il provino e poi gli ho chiesto cosa ne pensasse e se gli andasse di arrangiarlo e produrlo. Mi ha detto che ci avrebbe pensato e un attimo dopo aveva già coinvolto Marco; mi hanno fatto ascoltare un provino convincente e così abbiamo deciso di fare questo piccolo percorso insieme.
Sei co-fondatore della Rino Gaetano Band: quanto è importante portare in giro per l’Italia la musica di Rino? Per me è un’immensa gioia, la considero una missione. Rino Gaetano è uno dei miei cantautori preferiti da tempi non sospetti. Nel mio secondo album “Ma che m’importa” del 1997 c’è un brano dedicato a lui. È da allora che conosco Anna e Alessandro. Quando nel 2015 la vecchia band ha preso altre strade, Alessandro mi ha chiesto una mano a creare una nuova band e sono felicissimo di averlo fatto. Sono cinque anni che giriamo l’Italia in lungo e largo. Un’esperienza bellissima. È una grossa responsabilità, ci vuole sensibilità e attenzione, soprattutto nel cercare di non snaturare l’anima di Rino e di non cercare di scimmiottarlo. Lui è, ne parlo al presente, un cantautore di uno spessore enorme. Finalmente, anche se con troppi anni di ritardo, tutti gli riconoscono il ruolo di prim’ordine che merita nel cantautorato italiano.
In passato hai suonato con diversi artisti, ma c’è qualcuno con cui ancora non hai suonato e vorresti farlo? Beh miro in alto, tanto non costa nulla: Paolo Conte, Claudio Baglioni, Samuele Bersani e Daniele Silvestri.
Un sogno nel cassetto che invece ancora non hai realizzato? Una volta li avevo, poi si sono mischiati con calzini e mutande e non c’ho capito più niente!
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