Ansia, angoscia, frustrazione, terrore. "Al-Khīmiyya" non è certo un album che ispira pensieri positivi, come sicuramente il musicista vicentino HEXN aveva progettato creandolo. Si tratta di un personaggio cupo e misterioso, che si esibisce in vestaglie stravaganti, trattando la sua consolle come un oggetto magico per qualche rito alchemico. E proprio alchemia è il titolo dell'album, nella sua traslitterazione dall'arabo. In diverse tracce si sentono echi di note orientaleggianti che sembrano giustificare il titolo esotico.
La prima traccia, "Never Again Again Again" è totalmente strumentale, un susseguirsi di suoni bassi e metallici, a tratti riconducibili al brano dei Pink Floyd "One Of These Days". Dalla seconda traccia si aggiungono anche delle voci in sottofondo. Sembra trattarsi di preghiere, di lamenti, di suppliche disperate ed esasperate. Nonostante questo genere di musica non sia il mio preferito, c'è qualcosa in queste tracce che mi attira molto. Forse è la parte di me regista/cinefila che vede e immagina in questi suoni intersecati, sovrapposti, troncati, gli scenari più disparati. Per esempio: nella prima traccia sembra di trovarsi nella fabbrica dei Terminator, mi è difficile pertanto parlare di "Al-Khimiyya" proprio perché si tratta di un genere complesso da recensire. Comunque, per concludere, sebbene io abbia trovato parecchia ispirazione in quest'opera, consiglierei questo disco soltanto a chi come me ha una fervida immaginazione e sa andare oltre la sequenza di suoni angoscianti che popolano la mente oscura di Hexn.
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