Elegante, pungente, ammaliante, brano sui toni dream pop richiamanti sonorità dei Portishead e Massive Attack in una cornice più pop con una personalità tanto distinta.
Toni cupi eppure avvolgenti da toni vocali completamente ricostruiti e ricolorati e con un testo leggero che richiama la follia interiore di ognuno di noi. Ben costruito, dai synth morbidi e drum assopite rivela un discreto lavoro di mix, anch’esso morbido e abbastanza definito, a volte forse troppo legato nelle equalizzazioni ma comunque piacevole con quel tocco fusion. Master anch’esso morbido ed adatto al genere, dove qualche decibel di loudness avrebbe giovato e qualche armonizzazione, avrebbe reso il tutto più high end, più brillante. Forse un po’ accentuato l’inglese ma riconoscibile solo dai madrelingua o da attenti fonetici ma la voce calda e sofisticata ti porta oltre queste piccole imperfezioni.
Accompagna il brano il video musicale dove invece a differenza del brano che anche se con un impronta indie riesce ad uscire come un prodotto piacevole abbastanza qualitativo. Il video risulta estremamente nudo e reale, si nota la carenza tecnica, un footage di bassissimo livello e soprattutto 4 inquadrature ripetute allo sfinimento, con l’artista in diverse forme femminili che dopo una volta ripetute rischiano di stancare e di penalizzare tanto anche il suono, rischiando di bruciare il tutto. Si consiglia di migliorare con il video, senza dubbio. Si apprezza invece l’appeal scatenato sia con le pose che con il sound e il genere musicale adottato.
Link al video di Underwater: https://www.youtube.com/watch?v=SGNLuH-9t7Q
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