Abbiamo raggiunto gli Scile in occasione dell’uscita del loro nuovo singolo “Tieniti tutto”, brano che ha ispirato l’omonimo film, disponibile dal prossimo inverno suAmazon Prime Video.
Rispetto a quando avete iniziato ad approcciarvi al panorama musicale, cosa è cambiato nel gruppo e cosa avete imparato nel corso di questi anni? Nel gruppo si sono uniti Carlo Di Gilio alla chitarra e Salvatore Leone al basso. Abbiamo sicuramente imparato che la musica non può necessariamente passare per un un talent o per la televisione in generale. Anche una sola canzone può avere un’enorme influenza sulle nostre vite e forse non sarebbe male dare delle possibilità in più.
Parliamo del vostro nuovo singolo “Tieniti tutto”. Quale stile musicale vi appartiene maggiormente e quale, invece, sentite più lontano nella vostra anima da musicisti? La musica è come un’attitudine che determina la nostra esistenza come individui nel mondo, non abbiamo mai pensato ad essa come qualcosa da etichettare in un genere musicale. Chiaramente l’essenza del pop rock ci appartiene molto ma non escludiamo nessuna altra influenza perché potrebbe accadere di voler comunicare in un modo totalmente diverso dal solito.
Il videoclip che accompagna il brano è estratto dal film omonimo che uscirà su Amazon Prime nei prossimi mesi. Oltre a farvi i nostri complimenti, ci raccontate com’è nata questa collaborazione? Davide: mentre ascoltavo “Tieniti Tutto “ insieme a Gianluca della Monica con l’intento di idearne il videoclip gli accennai di voler realizzare un fumetto correlato alla canzone e questo face scattare in lui la scintilla per la realizzazione del film. Chiaramente tutti noi della band abbiamo immediatamente sposato l’idea anche perché ci piace il concetto di associare le varie arti, se non altro per dare al brano un motivo in più di esistere.
Qual è la filosofia che muove i vostri testi? Di base vorremmo che chiunque potesse ritrovarsi nei nostri brani anche se spesso combattiamo con la scrittura a volte ermetica e introspettiva di Davide. In questo ci confronto molto con Antonio Marcucci, il nostro produttore artistico.
Pensando al momento che state vivendo adesso, scegliete tre parole che definiscono il ruolo che la musica ha nella vostra vita. Rinascita, salvezza e vita.
Ci sono delle collaborazioni con artisti o band che vorreste realizzare nei prossimi anni? Abbiamo un po’ il mito dei Negramaro, poter cantare con Giuliano sarebbe come realizzare un sogno ma anche con grandi artisti come Carboni o Lorenzo (Jovanotti) che hanno condizionato la nostra gioventù.
Quali sono le vostre speranze per il futuro? Sicuramente suonare dal vivo, sentire l’empatia con il pubblico ma anche credere che in Italia sia ancora possibile trovare un piccolo spazio nostro a disposizione di tutti.
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