Andrea Casali (in arte Caso) pubblica il 21 Ottobre 2015 "Cervino", suo quarto album in collaborazione con Riccardo Zamboni alla chitarra, Gregorio Conti al basso, Stefano Zenoni alla batteria e prodotto dalle etichette To Lose La Track, Corpose e Sonatine. Il titolo è ispirato dalla mitica impresa di Walter Bonatti, che scalò nel 1965 il monte Cervino, nell'album metafora di tutte le difficoltà che l'uomo deve affrontare. La traccia "Blu elettrico" apre dolcemente l'album con dei leggeri accordi di chitarra, come se fosse un tenero risveglio mattutino. Dalle prime note del cantato si può intuire la particolarità del disco: testi bizzarri caratterizzati da una metrica varia. Questi spesso sembrano indipendenti dalla base musicale, limitata a semplici accordi, come avviene in "Atletica Leggera" (nella quale fra l'altro troviamo l'omaggio a Bonatti). Inizialmente mi sembrava di poter riconoscere nei testi la poeticità tipica del cantautorato italiano (vedi Francesco De Gregori ad esempio), ma purtroppo mi sono dovuto ricredere. In alcuni passaggi le frasi suonano vuote, come se l'autore avesse cercato in qualche modo di tappare un buco del testo ("Il semaforo giallo acceso, poi spento, poi giallo acceso ancora" tratto da "Blu Elettrico"). Nonostante tutto, le canzoni colpiscono per le immagini che riescono a creare: ci si riconosce nel bambino che suona il flauto seduto sul letto di "Denti di ferro" o nei ragazzi che passano le serate nelle strade buie di "Occhio di bue". La dolcezza della prima traccia si trasforma presto in un rassicurante e amichevole soft-rock, anche se le chitarre non risaltano mai completamente, il protagonista rimane sempre la voce del solista. Nel complesso trovo "Cervino" un album ben fatto, grazie soprattutto alle canzoni coraggiose e ricche di significato… peccato per i testi, a volte, un po' forzati.
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