Ci sono Destini che li puoi leggere tra le righe mentre si compiono, altri che puoi intravedere quando ti passano davanti, altri che sono come telefonate che stai aspettando e ti fanno saltare i nervi nel bel mezzo della notte. Questi Destini prepotentemente si spingono oltre e tu li guardi andare a fuoco e poi spegnersi. Possono spegnersi lentamente, possono spegnersi con un click e non c'è più niente. Scott Weiland ha guidato a bordo del suo bolide-Destino senza badare alla segnaletica, senza guardarsi troppo attorno, tenendo puntato all'orizzonte il suo sguardo e prendendosi il vento in faccia. Sarebbe bello potergli chiedere, ora, se ne sia valsa la pena. Ma anche da qui possiamo immaginare la risposta accompagnata dalla sua risata.
La vecchia regola del rock'n'roll sembra sempre vincere su tutto, ma chi rimane non si abitua mai al greve sospiro e al senso di impotenza nel dover dire addio a chi ha contato per te, anche soltanto per il tempo di una canzone. Buon viaggio, Scott.
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