Ivan Grave, benvenuto sulle pagine di Standout! Ci vuoi raccontare come è nata la tua passione per la musica e come sei diventato l’artista che sei oggi?
Ciao e grazie mille per lo spazio concesso… La mia passione per la musica nasce da bambino grazie ai miei genitori che già ascoltavano musica rock specialmente Bon Jovi e Guns n Roses.. Dopo aver avuto varie cover band dall età di 13 anni nel 2006 ho inciso il primo album con la mia prima band originale.. Poi non ho più smesso, ho collaborato con molti musicisti fino ad arrivare alla mia band attuale i Tracy Grave con cui ho all attivo 2 album.
Il tuo rapporto con i Tracy Grave, band di cui sei frontman e fondatore, dunque prosegue?
Certo che prosegue, abbiamo molte cose in ballo tra cui un nuovo album e tanti obiettivi futuri.
Il tuo primo singolo come solista, uscito da pochissimo per Volcano Records, si intitola “Non fumo con J-Ax”. Un titolo più ironico o più polemico? Si sa che tu sei un personaggio senza peli sulla lingua!
Un titolo di protesta… Un “leggi tra le righe” dovevo trovare qualcuno a cui accostare il senso del brano…. E chi non meglio di J-Ax.. Uno dei personaggi più costruiti qui in Italia.
Nel brano fai anche riferimenti, più o meno velati, ad altri artisti del momento ed alla Trap. Credi che questo genere possa rappresentare un decadimento culturale per il nostro paese?
Credo che la musica debba avere sempre qualcosa da dire… Debba lanciare messaggi… Unire le generazioni… Que sto “genere” chiamato trap… Non è che una squallida mossa per rincoglionire le generazioni… Con pessimi messaggi…e pessimi personaggi…
Anche l’artwork del tuo e.p. d’esordio “Sociale antisociale”, in uscita il 18 Settembre, sembra voler essere una frecciatina alle mode d’oggigiorno. Sbaglio?
Si… Nella cover del mio ep ho voluto scrivere i titoli delle canzoni sul mio viso a mo di tatuaggio.. E se notate ho la mano al collo… Quasi a voler soffocare il tutto. Non ho mai seguito la moda… Non mi sono mai schierato.. Uso la musica per esprimere dolori gioie risentimento per ribellarmi…questa è la musica.. Non è una sfilata… Non è una scusa per smaltire la sbornia o l’abuso di droghe…
Parlando appunto del tuo extended play, ci vuoi parlare di come sono nati i brani, come hai strutturato la tracklist e chi ha collaborato con te?
I brani sono nati inizialmente come pensieri buttati giù nel periodo del Lockdown… quando sei solo devi combattere i tuoi demoni no?… E allora pensi alla tua vita ai tuoi passi… Ho scritto molto poi ho deciso di mettere questi pensieri in musica semplicemente…. Abbiamo registrato delle demo grezze con Jack dei Tracy Grave poi ho contattato due ragazzi che suonano nei Red Riot, band hard rock campana , Alessandro Picca al basso e Massimiliano Lepore alla chitarra… per riarrangiare il tutto con l’aggiunta delle chitarre effettate di Ivan Melis dei Pxl.
A livello musicale possiamo dire che sei sempre rimasto nell’ambito del Rock, ma hai aggiunto più “sfumature”, vero? Ed ovviamente i testi in italiano!
Certo il rock è il mio sangue ma in questo ep si può sentire anche del punk… A tratti anche qualcosa che ricorda il cantautorato italiano alla Rino Gaetano.
Diciamo che questo lavoro è nato durante il lockdown. È stato un periodo creativo per te, ma immagino anche difficile per chi vive suonando dal vivo!
E stato un periodo bellissimo per la mia vita… ho avuto tempo…. E al giorno d’oggi è difficile averne… Per il suonare dal vivo e tremendo…. Mi manca molto il palco ed il contatto con il pubblico.
Fino a questo Autunno ti aspettano parecchie uscite, ci puoi anticipare qualcosa? Magari riguardo un possibile videoclip?
Uscirà il disco il 18 settembre e ci sono 2 video in lavorazione e tante altre novità che mano mano presenterò sulle mie pagine social.
Grazie per essere stato con noi Ivan, in conclusione ti chiedo un saluto per i nostri lettori.
Grazie mille a voi vi lascio con un pensiero non smettete mai di credere in voi e nei vostri obiettivi non smettete mai di essere veri…
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