Avete presente le favole di Fedro, quelle che si studiavano a scuola, con gli animali che allegoricamente rappresentavano i vizi e le virtù degli uomini? Bene, perché con Il Cerbiatto la band umbra Lift ci dimostra che nel 2025 è ancora possibile raccontare storie simili facendosi accompagnare dalla grande musica. Per questa occasione la band collabora con Roberto G. Pellegrino, compositore, produttore ed artista figurativo messinese (vincitore del premio Mercurio d’Argento 2019 e SIAE music Awards) e Sara Peli, cantante emergente, vincitrice del premio Oida Voice.
La storia dei Lift inizia, invece, nel 2011, grazie a Marco (batterista), Baz (chitarrista) e Sara (bassista) e Allison (voce). Con questa formazione viene pubblicato l’Ep Crashed at Party, e nel 2014 Allison viene sostituita da Giulia Giovagnoli. È con questa formazione che la band realizza i lavori più rilevanti, quali singolo il profumo d’Estate, Lo dice Freud ed il disco Il primo album in italiano. Nel corso degli anni la band ha ottenuto importanti premi vincendo in vari festival e ha partecipato alla finale di Sanremo rock nel 2017
Ma torniamo ad Il Cerbiatto: il brano è costituito da una storia semplice: un cerbiatto indifeso ed impaurito, senza madre, finisce sotto le attenzioni di un lupo, che vuole mangiarlo. L’atteggiamento della band è quello di protezione verso l’animale. Si tratta di una vicenda tanto simbolica quanto attuale…
L’arpeggio iniziale determina un’atmosfera d’attesa, accresciuta anche dagli archi in sottofondo che emergono a poco a poco. L’ingresso delle percussioni porta il brano in una dimensione più epica e solenne. Il brano procede come un bolero e prima dell’ultima strofa possiamo ascoltare rapidi fraseggi di violino. Prima dell’ultima sezione vocale vi è una parte caratterizzata da una chitarra elettrica che si mescola agli strumenti orchestrali sullo fondo. Il finale è il reprise del tema iniziale e la voce di Sara Peli da il meglio di sé.
Il genere della band ricorda un certo rock progressivo italiano anni ’70, quello di alcune band, come i Latte e Miele oppure i Murple, che creavano concept album basati su storie fantastiche e nei quali gli elementi orchestrali emergevano chiaramente. Però la sensibilità della band, in Il Cerbiatto, è molto più contemporanea e si lascia influenzare dall’alternative rock e dal post rock.
Il brano, molto originale, è ben arrangiato e ben prodotto, anche grazie agli ottimi mixaggio e mastering di Leo “Fresco” Beccafichi. Questo connubio di rock ed elementi orchestrali potrebbe essere un’ottima strategia per questa band, un discorso da approfondire capaci di produrre ottimi risultati.
Link streaming: https://www.youtube.com/watch?v=MBbHbtrFeTQ
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