È uscito il 6 ottobre l’EP d’esordio della giovane Erica Romeo, dal titolo White Fever, prodotto da Federico Altamura. Nato in seguito ai numerosi spostamenti della cantautrice biellese tra Roma, Dublino e Milano dove ha affilato le sue capacità artistiche grazie a numerose collaborazioni e alla partecipazione ad eventi importanti quali: Musica in mezzo al guado e Meeting del mare. Dopo un inizio cupo e deviante, si entra subito nella polpa del progetto: una primavera di suoni di chitarra spennellati, mai superficiali ma mai convincenti fino in fondo. Il ricorso al folk in lingua inglese, pur non dispiacendo nella sua totalità, rischia forse di oscurare la personalità della cantante e di alleggerire persino gli attimi più tesi del disco (l’intrigante title track che affronta il complesso tema dello sterminio dell’uomo bianco ad opera dei Pellerossa o l’intima e sensuale Little corner). Piacevole la voce, con risonanze a Lykke Li e Beth Orton, ma il cuore sembra mancare.
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