Anticipato dall’uscita dei due singoli “Thank You” e “Don’t Give Up”, esce il nuovo album dei Fixes, ossia “Everything’s Not Lost” in contemporanea con il nuovo singolo “September” che è anche il brano d’apertura dell’album.
Link al video di “September”: https://www.youtube.com/watch?v=jRPXCxADQCY
Everything’s Not Lost è disponibile su tutte le piattaforme digitali.
Link streaming album su Spotify: https://open.spotify.com/album/3htENgIYXxzw01HhjG24Pv
Abbiamo intervistato la band…
Ciao, innanzitutto grazie per la disponibilità. Cominciamo subito con qualche curiosità sulla nascita dei Fixes. In particolare, cosa ha contribuito alla nascita di questo progetto?
Ci siamo conosciuti poco più di una decina di anni fa venendo da esperienze diverse. Abbiamo lavorato insieme in altri progetti e da qui l’idea di collaborare per un progetto nostro di musica originale. Ci accomuna la passione per la musica pop rock anglo-americana quindi l’obiettivo è quello di raccontare delle storie che per noi sono importanti dandole un respiro internazionale.
Dopo il primo lavoro, l’EP del 2016, sono passati 4 anni prima di ‘Everything’s Not Lost’. E’ cambiato qualcosa, a livello di ispirazione e/o di percorso, dal primo EP?
A un anno di distanza da “Sorry For Being Late” avevamo idee per 40 brani, li abbiamo ridotti a 20 e di questi ne abbiamo scelti 12 da produrre per l’album. Durante la lavorazione ne abbiamo scartati altri 3 e ne abbiamo aggiunti 2 nati più tardi, che erano “Don’t Give Up” e “Future Never Lies”. L’album rappresenta per noi sicuramente un momento di crescita come gruppo, abbiamo cercato di dare corpo ad un tema lungo tutto il percorso creativo, facendoci guidare dalle influenze che hanno caratterizzato la nostra crescita musicale ma cercando sempre di non essere banali o scontati. Abbiamo curato ogni minimo dettaglio in modo estremamente meticoloso. Basti pensare ad alcuni suoni di chitarra o basso che possono essere scambiati per synth, o all’utilizzo minimalista ma fondamentale della drum machine a complemento delle tracce di batteria acustica. Rispetto all’EP siamo diventati sicuramente più esigenti verso noi stessi e ci siamo accontentati solo quando eravamo realmente consapevoli di essere riusciti a mettere nero su bianco quello che ci girava in testa.
Il tema predominante dell’ultimo album ‘Everything’s Not Lost’, è il distacco. Distacco nel senso più ampio del termine. C’è un’esperienza personale alla base della scrittura dei brani?
La difficoltà nell’affrontare il distacco di qualunque natura esso sia è sicuramente il tema portante dell’album, così come lo sono l’importanza di imparare a lasciar andare e la voglia di ricostruire rapporti umani anche a seguito di perdite importanti. Il titolo dell’album è già di per sé abbastanza esplicito. Si tratta sempre di storie vere, vissute direttamente da noi o di cui siamo stati spettatori, storie che bene o male ognuno di noi ha vissuto e in cui può identificarsi.
‘September’, primo singolo e brano d’apertura dell’album: cosa volete che arrivi agli ascoltatori con questo brano?
September è stato uno dei primi brani composti per l’album. È la storia di una coppia che si sta dividendo ma non ci riesce, facendosi del male tra continui ripensamenti. Il tema trattato non è nuovo ma il destino ha voluto che nascesse in 7/4 invece che in 4/4 e questo gli ha dato un equilibrio diverso dal solito. Per il video abbiamo deciso finalmente di mostrarci al pubblico e ci piaceva l’idea di realizzarlo divisi ma insieme, un po’ quello che è stato il tema delle band e di vari artisti per tutto il lockdown.
Un’ultima domanda, prima di salutarci e ringraziarvi ancora per la disponibilità: non possiamo non fare riferimento a questo periodo di emergenza. Sappiamo che il settore musicale è uno dei più colpiti, quali sono i vostri progetti per il futuro?
Potremmo arrivare al successo e scioglierci… Scherzi a parte, sicuramente faremo ancora musica insieme ma magari in modo diverso e non più sotto la canonica forma dell’album. Purtroppo l’arte in generale e il mondo degli spettacoli dal vivo è sicuramente tra i più colpiti e come tutti aspettiamo il momento di tornare alla normalità. Questo però non ci impedisce di impegnarci in tutti i progetti possibili e realizzabili al momento. Al momento ci godiamo l’ascolto del nostro disco dopo 3 anni di lavoro, confortati dal fatto che non possiamo più fare il milionesimo ritocco… o no?
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