Elena Ventura, cantautrice e insegnante, ci offre uno spunto di riflessione sul suo percorso musicale in questa intervista esclusiva per StandOut Magazine. Tra intuizioni creative e fasi di studio intenso, Elena condivide come la sua musica nasca dall’incontro tra passione e impegno. Dalla composizione di Inevitabile alla sua esperienza in Perù, esplora temi come la resilienza e l’umiltà, affrontando anche il suo ruolo di insegnante, in cui spera di trasmettere ai giovani allievi non solo l’amore per la musica, ma anche l’importanza del duro lavoro e della crescita personale. Un racconto che invita a riflettere su come la musica possa essere una vera e propria conquista quotidiana.
Quando componi una canzone come Inevitabile, qual è il momento che preferisci: la prima idea che nasce, oppure l’ultimo tocco che rende il pezzo completo?
Sicuramente la prima idea che nasce, perché “Inevitabile” è nata di getto. Dopo un lungo blocco creativo, su consiglio del mio produttore, ho iniziato ad approcciarmi all’ukulele, e poco alla volta sono venute fuori delle idee interessanti. Inevitabile l’ho composta in soli 10 minuti. Ovviamente, in seguito ho apportato correzioni, ma la struttura era già definita. Mi sono innamorata subito della dolcezza della melodia, e le parole sono venute quasi da sole.
Ci sono artisti o canzoni che per te incarnano la stessa resilienza che racconti in Inevitabile? Se sì, quali?
Molti artisti hanno trattato il tema della resilienza, del coraggio e della capacità di non arrendersi di fronte alle avversità. Ad esempio, Francesco De Gregori, con La donna cannone, racconta la storia di una donna che cerca la libertà e il coraggio di realizzare se stessa, nonostante i limiti e i giudizi della società. Vasco Rossi, con Un senso, esprime il bisogno di trovare un significato anche nelle difficoltà e nella fatica della vita. Fiorella Mannoia, con Combattente, parla della resilienza, della forza di rialzarsi e andare avanti dopo ogni caduta. Tutti questi grandi artisti mi hanno ispirato ovviamente nella creazione della mia canzone.
Il videoclip alterna sole e pioggia per rappresentare il tema del cambiamento. C’è un’immagine simbolica che invece rappresenta per te il concetto di stabilità?
Il concetto di stabilità potrebbe essere ben rappresentato da una giornata calda estiva dove non c’è un briciolo di vento, dove tutto è fermo e immobile. Oppure una giornata invernale dove la neve fa da padrona e dove tutto è ovattato e statico.
Elena Ventura
Il percorso musicale è stato per te una conquista costante. Qual è stata una delle piccole vittorie quotidiane che ti hanno incoraggiato a proseguire?
Studiare ti incoraggia di per sé a proseguire, perché più studi, più ti rendi conto che c’è sempre qualcosa di nuovo da scoprire. Le piccole vittorie sono quei momenti in cui riesci a fare un passaggio vocale che prima non riuscivi, oppure quando impari a accompagnarti meglio al piano, o quando trovi finalmente la melodia giusta o le parole perfette per una canzone che stai componendo. Sono tutte piccole, ma direi grandi vittorie all’interno del percorso musicale di ogni cantante o cantautore.
Avere l’opportunità di esibirsi in paesi diversi può arricchire artisticamente. Quale aspetto della cultura musicale peruviana ti è rimasto impresso e, magari, ti ha ispirato?
L’esperienza presso l’Istituto Culturale Italiano in Perù è stata indimenticabile, un ricordo che io e i miei amici musicisti porteremo sempre con noi. La cosa che ci ha colpito di più è stata sicuramente la gentilezza del popolo peruviano, il loro grande interesse per la musica italiana e, in generale, la loro immensa passione per la musica. In Perù, la gente balla per strada, c’è musica a ogni angolo e l’atmosfera che si respira è semplicemente magica. Spero di poterci tornare un giorno e rivivere questa bellissima esperienza.
Come artista e insegnante, cosa speri di trasmettere ai tuoi allievi, specialmente quando si trovano a fare i conti con sfide simili a quelle che hai affrontato tu?
Spero di trasmettere loro che la musica è impegno e studio: non è solo un modo per esprimere emozioni, ma anche tanto duro lavoro, fatto di momenti difficili. Voglio insegnare l’importanza dell’umiltà, che è fondamentale non solo nella vita, ma soprattutto in un mestiere come questo. Senza umiltà, infatti, non si cresce, non si migliora e si rimane fermi nelle solite idee.
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