Lo scorso 23 ottobre è uscito per TdE ProductionZ “Aria”, il nuovo album di Helen, all’anagrafe Eleonora Iamonte, giovane cantautrice valdostana. Il primo singolo estratto è “Ça suffit” pubblicato lo stesso giorno dell’album. “Aria”, il terzo lavoro discografico di Helen, è un disco contro la violenza, con brani in inglese e in francese. Abbiamo fatto qualche domanda all’artista per andare più a fondo.
Che ruolo ha la musica nella tua vita? La mia passione per musica nasce insieme a me e non riuscirei ad immaginare la mia vita senza di essa. È stato mio padre a trasmettermi questa passione: quando ero piccolina ci sedevamo insieme davanti al giradischi ad ascoltare la sua collezione di vinili. La musica ha sempre giocato un ruolo fondamentale nella mia vita, è la forma di espressione con cui riesco meglio a dare sfogo ai miei pensieri e a condividere i miei messaggi e i miei ideali: dove non riescono le parole, è lì che agisce la musica!
Nel contesto della musica italiana, spezzato fra un indie sempre più commerciale e una trap che si impone prepotentemente, dove pensi che si trovi la musica e lo stile di HELEN? Penso di appartenere a un universo tutto mio. Definisco la mia musica come una miscela di stili, cerco di ricreare diversi sound spaziando dal mondo elettronico a quello acustico. Per me è un po’ complicato dovermi identificare in un solo genere musicale. Vedo il mio percorso come un’evoluzione: il mio primo EP ‘Helen’ era più legato al folk, l’album ‘Clouds’ è stato concepito più in chiave R&B e quest’ultimo disco ‘Aria’ è frutto di una sperimentazione più approfondita che strizza l’occhio all’alternative in cui si mischiano ritmi trap con sonorità pop.
Il singolo “Ça Suffit”; viene descritto come un brano contro la violenza. Cosa vorresti che le persone che ascoltano questo pezzo capissero di te? “Ça Suffit” è il singolo estratto dal mio ultimo album “Aria” e nasce come grido di speranza per dire “basta” alla violenza, tematica ricorrente nella storia dell’umanità che non si limita solo alle numerosissime guerre susseguitesi durante il corso della storia, ma si estende anche alla nostra realtà quotidianità dove atti di violenza (fisica o psicologica) si verificano frequentemente. Il nostro tempo su questa terra è limitato: sta a noi decidere se spendere gli attimi che compongono la nostra vita accecati dall’odio o motivati dalla voglia di costruire, di imparare, di amare. Mi piacerebbe poter trasmettere questa mia visione del mondo, uno spiraglio di speranza con la riflessione contenuta in questa canzone.
Come ti trovi a lavorare con Momo Riva? Continuerà a collaborare anche sui tuoi prossimi brani? Momo è la mia guida artistica, ha arrangiato, prodotto e suonato con me i brani di “Aria” dandomi sempre ottimi consigli. Alcune canzoni dell’album le abbiamo composte insieme, lui ha scritto il beat su cui ho aggiunto in seguito testo e melodia. La collaborazione si estenderà sicuramente anche per i progetti futuri.
Ti va di fare un saluto ai lettori di StandOut Magazine? Ringrazio i lettori di StandOut Magazine che hanno dedicato un po’ del loro tempo per leggere questi miei pensieri e grazie mille a voi per questo spazio che mi avete regalato!
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