Il 24 maggio è uscito “BUONA VITA”, il nuovo album de i RIO, anticipato dal singolo omonimo. Il disco è composto da nove brani inediti e già dal titolo si intravede un messaggio benaugurale e positivo, diretto e solare come è da sempre il loro repertorio. Li abbiamo incontrati, ecco quello che ci hanno raccontato:
La band I Rio si forma verso la fine del 2001: dopo quasi 20 anni di carriera dove trovate gli stimoli per rimanere sempre innovativi e interessanti?
Siamo ancora persone curiose per fortuna. Amiamo la musica a 360°, quella che si evolve continuamente permettendoti un milione di possibilità interpretative. Chiaramente non tutto ci piace ma quello che ci stimola entra spesso nel frullatore de i RIO e viene mixato col nostro marchio di fabbrica. Ci sono tantissime combinazioni che possono stimolare la fantasia senza farsi prendere dallo sconforto di una nuova musicalità generazionale. Anzi…se prendi tutto con lo spirito giusto risulta più che divertente, poi c’è sempre, come successo per esempio a noi, persone non di primo pelo”, la possibilità di guardarsi indietro e ripescare quello spirito rock’n’roll che latita da un po’ nelle nuove produzioni. Niente di sconvolgente probabilmente ma con l’intenzione giusta di smuovere stomaco, piedi e cuore.
Il vostro ultimo album “Buona vita” è una boccata di aria fresca, di positività e buonumore per chi ascolta. Potete raccontarci qualcosa riguardo la creazione dell’album e come mai avete cercato delle atmosfere positive e rilassate?
È la nostra filosofia. Tutto ci viene così spontaneo, positivo. Anche “Fiori”, il disco che uscì nel 2013 dopo il terremoto in Emilia Romagna nonostante la drammaticità degli eventi, risultava di una serenità pazzesca… Il nostro fare musica “deve”, farti stare bene, amiamo divertire le persone, cerchiamo di portare le persone dentro ad un mondo pieno di colori, di sogni, ma anche di dense realtà con quella leggerezza che ci contraddistingue da sempre. Anche “Buona Vita”, nasce in un momento di cambio musicale generazionale, tra difficoltà discografiche e nuovi modi di scrittura autorale e di comunicazione. Ma sentivamo di avere ancora qualcosa da di dire così, abbiamo deciso di intraprendere questo nuovo viaggio e quando lo facciamo, chiaramente lo spirito deve essere quello giusto, quello della band. È la nostra anima, la nostra essenza. Se qualcuno studiasse i RIO, probabilmente scoprirebbe che sotto, c’è un equilibrio dettato dalla natura dei suoi quattro elementi quasi “diciamo quasi”, rasente la filosofia zen. Rock’n’Roll Zen, ecco è questa la formula! 🙂
In “Un anno facile” invitate gli ascoltatori a prendere la vita con più calma e a trovare più tempo per se stessi. Pensate che nel clima di questo decennio sia importante lasciarsi andare piuttosto che vivere nella dinamicità che caratterizza il mondo di oggi?
È molto importante essere consapevoli di quello che ci gira intorno, anche se di questi tempi la confusione regna sovrana si devono avere idee e soprattutto sostenerle. Sarebbe molto bello farlo con il rispetto e l’educazione che ultimamente purtroppo sembra manchi alla maggior parte delle persone. C’è troppa rabbia in giro, troppo livore, dovremmo darci una calmata (parliamo in generale) e tornare a comprendere quali siano le cose importanti, le priorità! Ma sai, non siamo né politici, né filosofi, è solo il pensiero di qualcuno che vive in mezzo agli altri. In mezzo a quelli che camminano per strada, che vivono le cose di tutti, tutti i giorni. E che si perdono spesso, nella velocità degli eventi. Sicuramente trovare un po’ di serenità personale potrebbe essere un inizio, dandoci poi la possibilità di poterci confrontare verso il prossimo tenendo un atteggiamento migliore.
Il video del vostro singolo “Buona vita” è molto semplice ma contemporaneamente anche acceso e spiritoso. Volete raccontarci qualcosa riguardo la creazione artistica del video e della canzone?
Il video doveva sostenere per immagini la ricerca dello “stare bene”. Che detta così, può sembrare semplice ma vi assicuriamo non lo è. Quando cerchi di comunicare qualcosa di positivo si rischia in un attimo di superare il limite del banale. Quindi la parola magica è stata proprio “semplicità”, cosa che vi sembrerà strano ma a noi risulta piuttosto facile. Fabio, che ormai si occupa di girare, assieme a Gianni Gaudenzi, i nostri video da una decina d’anni a questa parte, aveva ben chiaro in mente che per rispecchiare una sensazione “positiva”, ci voleva una faccia, un volto simpatico. Un personaggio. Poi il ballo, la danza, non professionale però. Doveva interpretare la gestualità che qualsiasi persona potesse avere in un giorno felice. Tutti ci troviamo “a volte”, in un determinato stato d’animo a sorridere, a bofonchiare qualcosa, ad improvvisare un balletto se si vive un momento felice. Ecco, diciamo che con l’aiuto di Emanuele Crescentini, il ragazzo del video, che per girare le immagini ha preso un aereo da Londra per Ravenna, sì, grazie a lui, ci siamo riusciti.
“Buona vita” ha molte influenze nei sound, dal reggae da falò di “Scintille” alle sonorità tex mex di “Stranamore”: da quali contesti prendete l’ispirazione per scrivere le vostre canzoni e in che modo vi lasciate influenzare?
Tenendo mente e cuore aperto. No, non è un’operazione chirurgica, è l’unico modo per metabolizzare e incanalare tutti i suoni del mondo. Senza limitazioni. Come dicevamo prima, siamo ancora molto appassionati a quello che ci gira intorno musicalmente e non. Qualsiasi melodia, armonia, suono che entra in contatto con il nostro essere gruppo viene masticato, macinato, metabolizzato e poi sputato fuori istintivamente. I RIO sono un mix di culture di generi, di stili, da sempre, in qualsiasi nostro album puoi trovare sfumature musicali di qualsiasi parte del pianeta. La cosa bella è, a detta di chi ci segue da anni, che attraverso le nostre canzoni, ognuno trova un suo angolo, un suo posto, che sia nel reggae, nel rock, nel punk o nel pop riconoscendo un’intenzione, un suono, una voce che rendono il marchio de i RIO inconfondibile. È un po’ come dire che in ogni parte del mondo tu sia e sarai sempre a casa.
Questo nuovo album sembra essere stato scritto per le performance live, avete anche rilasciato un disco live “Dal vivo al Vox”. Come vi fa sentire avere un intero pubblico che vi ascolta e quali reazioni cercate di stimolare?
Interazione. Condivisione. Confronto. I nostri album sono la scusa per stare in giro, per andare in tour. I RIO sono una band che vive di sogni, di viaggi, dei pensieri della gente che incontra lungo la strada. Non potrebbe essere altrimenti. Loro ci hanno regalato un sogno e noi vogliamo farglielo sapere.
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