On air sulle maggiori piattaforme musicali “ANYHOW”, il nuovo sofisticato album di Maria Angeli, artista nota a livello nazionale ed internazionali per le sue sonorità elettroniche. Noi abbiamo intervistato l’artista….
Quali sono le influenze artistiche che hanno portato alla creazione di “Anyhow”?
Volevo creare un album con una sonorità vicina allo stile delle colonne sonore dei film, amo molto la musica classica, il jazz, il folk americano e l’elettronica e volevo includere tutti questi elementi. Per esempio, mi piace molto la musica degli Zero 7 e di Agnes Obel, che sono state fonti di ispirazione e a cui mi sento vicina come genere.
Come nasce l’incontro vincente tra te ed il produttore dell’album?
Ero in cerca di un chitarrista per un brano, volevo un brano suonato con un determinato stile e chiesi ad una mia mica cantante se conosceva qualcuno, e lei mi mise in contatto con Andrea Filippucci. Al nostro primo incontro mi regalò il suo bellissimo album, mi piacque molto e gli chiesi se gli poteva interessare una collaborazione per un EP di 4 brani… alla fine mi trovai così bene che proposi l’album ed eccoci qui!
Quali sono i brani a cui sei maggiormente legata dal punto di vista della scrittura vocale?
I miei brani preferiti sono “Anyhow” e “The Reasons” sono molto legata sia alla scrittura che alla composizione, che in tutte e due funziona benissimo. Li ho scritti quando ero a Berlino a studiare jazz, e forse sono quelli che si avvicinano di più a quello stile. Sono i primi brani che ho creato quando ancora non avevo alcuna idea della nascita di questo progetto di album.
Dove trovi maggiore ispirazione per la scrittura dei testi?
L’ispirazione viene dalle mie esperienze di vita e da tutte le mille emozioni che ci accompagnano durante la nostra esistenza. A volte mi può capitare di prendere spunto da vicende che coinvolgono amici stretti e che mi colpiscono particolarmente. Invece può succedere che tutto arriva casualmente, inizio con un’idea e poi si trasforma totalmente in un’altra cosa, et voilà, nasce un brano inaspettato.
Quali sono i tratti della tua voce che ti piace particolarmente mettere in risalto?
Mi piace mettere in risalto il lato dolce, caldo un po’ misterioso e a volte innocente, poi dipende sempre dal brano e dall’interpretazione, ma spero sempre che la voce arrivi al cuore.
Quale è stato il percorso di studi che ti ha portata a cimentarti con la produzione di brani inediti?
Ho studiato canto e flauto quando ero piccola alla Filarmonica Romana qui a Roma, poi in seguito mi sono trasferita per molti anni a Londra dove ho studiato recitazione e, pur amandola molto, decisi invece di intraprendere la strada della musica. Ho cominciato con la house music e l’elettronica, lavoravo con vari produttori e mi esibivo nei club internazionali.Poi nel tempo decisi di dedicarmi più alla musica live, il folk, e di lavorare con altri generi, così dopo il primo album, lasciai Londra per andare a studiare jazz a Berlino, volevo stare in un posto dove potevo concentrarmi. Penso che con la musica non si finisce mai di studiare di imparare e di migliorare, è un ottimo compagno di viaggio che non invecchia mai.
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