Mazzini è un artista che ci piace molto, non lo nascondiamo, e grazie all’uscita del suo nuovo singolo, “Accendino”, ne abbiamo approfittato per porgli nuovamente qualche domanda:
La musica è un veicolo molto potente che legato a un testo può provocare tante sensazioni. Secondo te, attraverso una canzone si può raccontare la vita?
Certo che sì, l’importante è che chi scrive lo faccia con sincerità. Io lo faccio nei miei testi, leggendoli si può intuire una fetta importante della mia personalità.
Se diciamo “Accendino” tu cosa ci rispondi?
Un oggetto “comune” che mi ha riportato alla memoria ricordi “non comuni”. E ovviamente “Accendino” è il nome del mio ultimo singolo.
Come ti sei sentito quando hai firmato un contratto con Romolo Dischi?
La sensazione più importante è stata la soddisfazione di essere ascoltato e di vedere che esperti nel settore attribuissero un valore importante alla mia musica e al mio lavoro.
C’è un interprete al quale regaleresti volentieri una tua canzone?
Sinceramente, scrivendo testi che parlano di me, non ho mai pensato di regalare le canzoni fatte fino ad oggi. Sarei contento, però, di “buttare giù” qualcosa di nuovo se richiesto da un interprete affermato.
Qual è stato l’ostacolo più grande fino ad ora?
Abituarsi a dedicare tempo ai social per farsi pubblicità. Con questo non dico che sono contro, perché lasciano spazio e possibilità a tutti, anche a chi è agli esordi come me. A volte, tuttavia, ho la sensazione di sottrarre tempo prezioso agli aspetti prettamente musicali.
Per concludere, quale messaggio vuoi lanciare ai lettori di StandOut?
Voglio concludere dicendo semplicemente: GRAZIE DI CUORE per avermi dedicato il vostro tempo!
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