Roberto Renesto è un grande artista, lo abbiamo conosciuto come tastierista degli Strike e da qualche tempo sta riscuotendo grandi consensi con la sua carriera solista sotto lo pseudonimo RENESTO. Ad aprile è uscito “Niente da perdere”, il suo secondo singolo. Un brano dalle sonorità pop che mira a descrivere una specifica dimensione emotiva: una presa di coscienza che, in diversa misura, ogni singolo individuo ad un certo punto del proprio cammino si ritrova a dover esperire, e a cui fa seguito sempre una rinascita, uno slancio emotivo, una energia che scaturisce dall’essersi spogliato di ogni costrizione mentale, da ogni stereotipo ed etichetta. Quando non si ha più “niente da perdere”, si può ripartire da zero.
Ciao Renesto è da poco uscito il tuo nuovo singolo “Niente da perdere”. Ci parli di questa canzone? Ciao! Possiamo vedere la canzone come una presa di coscienza; il non aver più niente da perdere è spesso una grande opportunità di rinascita. Rinascita come un ritorno alle origini, ripartire da zero, tornare bambini per rivedere il mondo con gli occhi dell’illusione, senza i filtri della “buona educazione”, delle “buone abitudini”, del pregiudizio.
Cosa troviamo in più rispetto ai tuoi lavori precedenti? Questo è il mio secondo singolo, si differenzia dal precedente “La migliore hit sulla luna” per l’atmosfera più allegra e solare, meno introspettiva, sicuramente più “pop”; abbiamo voglia di ballare a piedi nudi sulla sabbia o no?
Il brano anticipa il tuo nuovo album. Vuoi svelarci in anteprima quante tracce conterrà e di cosa parlerà? L’album contiene 11 canzoni, delle quali oltre che interprete sono anche autore; contengono una buona dose di elettronica, testi in italiano che parlano di me, di voi, di vita.
Sei anche il tastierista degli Strike. In che veste ti trovi meglio, preferisci la carriera solista o ti trovi più a tuo agio in una band? Gli Strike fanno parte di me, li porto sotto la pelle, è una storia musicale e di amicizia che dura da trent’anni, ho iniziato a suonare con loro poco più che ragazzino presentandomi in sala prove con il mio Hammond e sono arrivato ad occuparmi della produzione dei due ultimi album usciti nel 2015 “Havana Kingston Ferrara New-York” e nel 2019 “Tutto da rifare” scrivendone buona parte dei brani. Ho sentito forte, a questo punto del mio percorso musicale, l’esigenza artistica di interpretare le canzoni che scrivo, ed è per questo che ho intrapreso questo nuovo progetto. Le due dimensioni quindi non si escludono, anzi credo che l’una giovi all’altra!
Durante i live interagisci con il pubblico o lasci che sia la musica a parlare per te? Come RENESTO non ho ancora fatto live, anche se ho ben chiaro cosa andrò a proporre, sarà un live sicuramente dance, ci saranno basso e chitarra che suoneranno su batterie elettroniche. Ovviamente nel mio bagaglio ci sono i live esplosivi degli Strike che influenzeranno per amore o per forza il mio show! Un concerto perciò pieno di energia, con momenti di poesia che fanno bene all’anima.
Quali sono le tue opinioni riguardo alla scena musicale italiana? Secondo te cosa manca e cosa apprezzi di più? Ho notato che rispetto ad un tempo i miei ascolti sono orientati verso la musica italiana. Trovo che ci siano alcune cose molto interessanti, che riescono ad emozionarmi, e troppe cose forse inutili, fatte con lo stampino che non mi lasciano nulla; rispetto in ogni caso tutti coloro che ci credono, che si vogliono esprimere attraverso la musica, che è passione, tante energie spese, ore sottratte al sonno e agli affetti.
Ti va di ricordarci i tuoi contatti per trovarti in rete? Certo, sono su FB con la pagina RENESTO e su Instagram come RENESTO_MUSIC. Vi aspetto!
C’è un messaggio particolare che vorresti lasciare in conclusione ai visitatori di StandOut?Proviamo a fare tutto ciò che ci piace, non tralasciamo ciò che ci sembra scontato e banale, cogliamo l’attimo in ogni sua essenza. Cerchiamo sempre di vivere al massimo delle nostre possibilità; non c’è più niente da perdere!
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