On air dal 10 Novembre su tutte le maggiori piattaforme musicali “Insegnaci a ballare”, terzo singolo ed il relativo videoclip, disponibile dall’11 novembre su YouTube, del cantautore Simone Costa, campano di nascita ma pugliese d’adozione, una canzone in puro stile rock ‘n’ roll che si discosta dalle tematiche affrontate nei precedenti brani dell’autore “Margot“ e “Julien“, per affrontare temi introspettivi e avventure riconducibili direttamente all’autore.
Abbiamo intervistato l’artista…
Ciao, grazie per essere qui con noi. Cominciamo subito! Come nasce la passione per la musica?
Ciao a tutti! La passione per la musica nasce intorno ai 4/5 anni quando ascoltavo spesso cassette di Lucio Dalla e pop italiano che sentivano i miei genitori, poi intorno ai 10 anni iniziai ad imparare timidamente la chitarra e mi sono avvicinato alla musica rock
Quale artista o band possiamo dire che abbia influenzato la tua musica?
Ascolto tantissima musica e mi è un po’ difficile, ad oggi, capire bene da dove provengono determinate influenze. Sicuramente durante l’adolescenza le mie band preferite erano quelle del rock alternativo italiano: Marlene Kuntz, Verdena, Afterhours… e quindi credo che le maggiori influenze provengono da queste band, anche se in età matura mi sono ritrovato ad ascoltare praticamente di tutto
Nella tua musica troviamo le tue esperienze e sensazioni, tra l’altro?
Nella mia musica ci sono storie personali, ma, anche, di personaggi che mi gravitano intorno, sicuramente in ognuno di essi ci sono parti di me e le mie percezioni su di loro, senz’altro nascono come canzoni disagiate ma c’è sempre un barlume di luce in fondo al tunnel…
Da pochissimi giorni è disponibile il nuovo singolo “Insegnaci A Ballare”. Come nasce questo brano? Ci puoi parlare della sua genesi? Con che spirito è nato?
“Insegnaci a ballare” è nata in un pomeriggio di Agosto di 2 anni fa, in un periodo transitorio della mia vita, musicalmente è nata in fretta nel senso che non ho apportato particolari modifiche rispetto alla primissima versione. Ero a casa e mi venivano in mente alcune esperienze, ricordi, ed in maniera molto naturale nel giro di due ore ho scritto il brano. A livello di sound avevo in testa un suono acustico di quelli che un po’ si prestano all’ascolto in macchina notturno, poi come al solito ho stravolto le carte e ne è uscito un brano rock n’ roll per creare un netto contrasto tra musica e parole melanconiche. Sto pensando comunque di pubblicare anche quella versione.
Cosa vuoi trasmettere ai tuoi ascoltatori?
La voglia di andare avanti ad ogni costo…
Che consiglio ti senti di dare ad una band o ad un artista agli esordi?
Consiglio sicuramente di diffidare molto dell’ambiente musicale e artistico in generale e, come in ogni altro ambito della vita, saper discernere molto, soprattutto dalle persone di cui circondarsi e con le quali collaborare.
Nel tuo cassetto, ricco di sogni, cosa è nascosto?
Far arrivare la mia musica non a più gente possibile ma ad un pubblico di qualità, aver la mia “nicchia” nel panorama indipendente.
Come è la scena rock in Italia secondo te?
Negli ultimi tempi, soprattutto post Covid-19, credo che stia subendo delle difficoltà notevoli, ho avuto modo di confrontarmi con artisti importanti della scena indipendente italiana e non sento aria di positività, ci vuole tanto coraggio a proporre un certo tipo di musica e molto spesso i locali danno più spazio a dj set che a band live così come i promoter, investono su chi fa pubblico sicuro e poco sulle novità… ci vuole tanta voglia di fare e sbattimento per ribaltare un po’ le cose.
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