Abbiamo fatto qualche domanda al cantautore e chitarrista ALBERTO LOMBARDI. Dal 4 marzo è disponibile il suo nuovo singolo “Start Again” missato dal grande Bob Clearmountain. Il brano dà il via a un crowdfunding che aiuterà l’artista a finanziare la promozione dell’album “Home”. Presenti nella title track del disco, in uno splendido coro Gospel, le storiche cantanti degli Chic, Norma Jean Wright e Luci Martin. Missato da Clearmountain e prodotto dallo stesso Alberto, “Home” è disponibile solo attraverso il crowdfunding e non sarà disponibile sugli store digitali. Link:http://sostieni.link/23630
Ciao Alberto, benvenuto su StandOut Magazine. È da poco uscito il tuo singolo Start Again, qual è il significato che si nasconde dietro questo brano? Il brano parla di un nuovo inizio. Della necessità di ricominciare anche se hai costruito legami e fondamenta forti, a volte è proprio necessario cancellare la lavagna. È l’unico modo per rifiorire e vale nelle relazioni ma anche nella vita lavorativa e sociale. Ci sono alcune parole prese in prestito da Dante, dal canto di Ulisse. Dante lo immagina non tornare ad Itaca ma spingersi in un ultimo viaggio e chiedere ai suoi uomini un’estremo sacrificio, “per seguir Virtute e Canoscenza”. Mi sembrava perfetto, non si supera nessun confine se non si sacrifica la propria sicurezza.
Hai avviato una campagna di crowdfunding per promuovere il tuo nuovo disco “Home”. Come sta andando? C’è ancora molta strada da fare ma si muove. Il messaggio che cerco di lanciare è che acquistare musica è un modo di contribuire alla crescita di un artista e le persone a cui piace quello che faccio si sentono coinvolte e capiscono quanto sia importante il loro ruolo!
Com’è nato il rapporto con Bob Cleamountain che ha missato l’album? Non ci conoscevamo prima di lavorare insieme, ho scritto alla sua manager per chiedere se volesse lavorare con me. Bob ha ascoltato uno dei brani e ha detto “Great guitar player, I’m in!”. Poi mi ha incastrato tra una session con Springsteen e una con i Rolling Stones e sono andato in California a missare l’album nel suo studio. Io produco anche album per emergenti e faccio anche i mix, quindi per me è stata un’esperienza non solo artistica ma anche formativa. Avere il più grande mix engineer di tutti i tempi che lavora sui miei brani è stato il modo perfetto per colmare alcune lacune, visto che conoscevo molto bene la produzione, avendola fatta io.
Quando sei in giro per suonare cosa porti della tua città natale? In realtà io suono molto la chitarra acustica in giro per il mondo, da solo, e suono tantissime canzoni italiane riarrangiate per chitarra sola (non so se conoscete Tommy Emmanuel, quello stile). In quel caso l’eredità che porto dall’Italia è molto forte. Quando suono l’elettrica, o per le mie canzoni o per il mio tributo alla Stratocaster, dove suono da Clapton a Hendrix, Gilmour etc, lì penso sia più un discorso di personalità. Gli italiani hanno un colore e un suono unico, quando si esprimono in musica, anche se suonano dei classici.
Qual è il disco che ti ha cambiato la vita? Sembrerà strano, ma “Jesus Christ Superstar”. Poi anche Sting, gli Eagles, i Pink Floyd, Steve Vai.
In ultimo, prossimi impegni? Ti va di ricordarci i tuoi social? Per via della situazione che stiamo vivendo è tutto un po’ fermo, speriamo di riprendere i live in Italia e all’estero con l’estate. Scrivo sempre tutto sui miei social. Mi trovate con albertolombardimusic
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