Abbiamo pubblicato in anteprima "PlayBoj", il loro nuovo disco (leggi l'articolo) e ora abbiamo deciso di fare una chiacchierata con loro, i BOJ & GOOD PEOPLE.
La band è composta da Bojana Krunic (voce), nota per la sua partecipazione a The Voice, Christian Curcio (chitarra, bouzouki), Chris Costa (basso) e Simone "Momo" Riva (batteria, sampling pad, chitarra).
Boj & Good People. Quando è avvenuto l’incontro tra Boj (Bojana Krunic) e il resto del gruppo?
Nel 2013 Boj ha conosciuto per caso Simone “Momo” (che è anche il suo produttore) in un locale di Aosta e da lì è nata una collaborazione che ha visto nascere prima un EP, “Burning Of Joy”, e ora il nuovo disco “PlayBoj”. Una volta registrati i nuovi brani presso il TdE Studio è stato facile formare una band che potesse suonarli dal vivo, cosi sono nati i “Good People” che, oltre a Simone (batteria, chitarra) includono Christian (chitarra, bouzouki) e Chris (basso).
È uscito il vostro nuovo disco dal titolo “PlayBoj”. Com’è nata l’idea del titolo?
Ci è piaciuta l’idea di unire il nome della cantante con la parola “play” che significa “suonare”, ma anche “giocare”…è un po' quello che vogliamo: divertirci con la nostra musica e farlo con la maggior parte della gente.
Per questo lavoro siete riusciti a coinvolgere diversi artisti della scena internazionale: Eric Leeds (Prince, The Family), Keith Anderson (Marcus Miller, Erykah Badu) e Horndogz (George Clinton, Fred Wesley). Come sono nate tutte queste bellissime collaborazioni?
Momo conosceva già Keith Anderson con il quale aveva lavorato in passato ed è stata semplice la collaborazione e l'intesa, poi con internet al giorno d'oggi è facile lavorare a distanza, infatti le tracce delle parti suonate sono state inviate a Dallas per Keith Anderson, a Minneapolis per Eric Leeds e a Parigi per gli Horndogz. Il risultato è una soddisfazione immensa per tutto il gruppo e per il prezioso contributo dato all'album!
“A Reason 2 Love U” è il singolo che accompagna l’uscita dell’album. Cosa ci dite a tal proposito?
Il testo è stato scritto da Boj mentre la musica da Momo. Lo abbiamo registrato un anno fa con la collaborazione degli Horndogz, di Francesco Epiro al piano-rhodes e dei fratelli Blanc agli archi (violino e violoncello). La canzone vede anche l'interpretazione del giovane cantautore Kiol nel ritornello. Un brano in cui crediamo molto perché l'anima soul di Boj, alla ricerca di una ragione per innamorarsi, si libera sul ritmo R&B della band.
Bojana è nata a Beograd, quanto è stato difficile allontanarsi da un Paese culturalmente più “chiuso”, dove le donne devono stare lontane dalle distrazioni?
È stata molto dura, solo la tenacia e la voglia di rinascere hanno potuto aiutare una donna che, grazie alla musica e al canto, è riuscita a superare le bruttezze di un Paese. E poi anche la nascita di una figlia è stata determinante per avere un nuovo spiraglio di speranza nella vita.
Riuscite ad amalgamare egregiamente una mistura fatta di musica nera passando dallo standard jazz-blues alla melodia soul e al funk impetuoso. Quali sono i vostri background e i riferimenti di ciascuno di voi?
Arriviamo tutti da un amore sfrenato per il Soul e il Funk in generale. Prince e James Brown sono certamente due nomi importanti e di riferimento ma ci piace mescolare anche suoni più attuali per rispolverare al meglio quello che i grandi della musica hanno inventato tanti anni fa. Alice Russell, Amy Winehouse, D'Angelo fanno parte della nuova generazione nu-soul che amiamo e stimiamo.
Un vostro parere sulle etichette indipendenti e sulle major discografiche…
Attualmente la crisi discografica delle major è evidente, non si vende più e chi vende è perché passa attraverso una serie di meccanismi che non ci convincono (vedi i talent). A nostro parere è fondamentale la scena live proprio perché si ha il contatto diretto con il pubblico che a fine concerto acquista volentieri i nostri dischi, cosi la soddisfazione è doppia. La scena indipendente lavora meglio perché nel piccolo le persone credono di più nei giovani progetti talentuosi e l'investimento è decisamente inferiore anche se il lavoro è doppio.
Quanta importanza date alla dimensione live? Cosa si deve aspettare chi viene ai vostri concerti?
I nostri concerti sono pieni di divertimento, si balla, si canta e il pubblico è coinvolto. Il genere funk legato alla voce soul di Boj regala serate di musica divertenti, alla fine del concerto siamo sempre molto carichi, i brani hanno ritmi viscerali e chiudiamo con jam improvvisate fino a tarda sera…
Quali saranno le vostre prossime mosse? Che impegni avete a breve e lungo termine?
Stiamo lavorando sulla promozione di “PlayBoj”. Abbiamo alcune date già fissate, le più imminenti? Una in acustico al "Panigaccio" di Chiaverano (TO) e una in elettrico a "BeerDays" a St. Vincent (AO), ma ci stiamo adoperando per organizzare molti concerti in giro per l'Italia. Vi aspettiamo!
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