Intervista al cantautore AMELIA «I concerti mi mancano troppo»

AMELIA

Si intitola Mare Rosso il nuovo singolo targato AMELIA, uscito lo scorso 18 novembre per l’etichetta romana Rumore di Zona e distribuito da The Orchard. Il giovane cantautore abruzzese pubblica questo nuovo brano con la produzione artistica di Marta Venturini, un lavoro che affonda le sue radici nel rock sporco e sanguigno degli anni ’90, rimanendo con un occhio puntato sulla contemporaneità̀ e sulle ultime produzioni del panorama pop internazionale.
Lo abbiamo raggiunto per porgli qualche domanda.

 

La scelta del tuo nome è un tributo a tua madre. Che rapporto hai con lei?
Mia madre è un’artista, dipinge, scolpisce e chi più ne ha più ne metta. Lei da quando ero un bambino mi ha sempre spinto verso il mondo della creatività e dell’arte, smuovendo in me una naturale predisposizione all’espressione di se stessi tramite varie forme d’arte. La scelta del nome non è che un tributo a questa attitudine che viene dalla mia famiglia e in primis da lei, che nonostante tutto continua a credere in me e nelle mie canzoni.

“Mare Rosso”, il tuo nuovo singolo, parla del classico tira e molla. Perché secondo te una scelta sbagliata può farci sentire così vivi?
Bella domanda! Questo dovremmo chiederlo a uno psicologo. Credo che siamo animali che in qualche modo devono a volte anche dar ascolto ai nostri istinti più primordiali, che di solito sono messi da parte a favore della ragione che ci tutela e ci preserva dal compiere troppi sbagli. Eppure, a volte, uscire dalla routine dei nostri pensieri e riuscire a fregarsene dei mille complessi che ci facciamo, può essere un bel modo per dare spazio ai nostri lati più nascosti.

Qualche anticipazione sulla prossima uscita?
Proprio in questi giorni stiamo scegliendo come comportarci e che canzone tirare fuori. Quindi per adesso ancora non so dirti nulla!

È complicato scrivere delle canzoni di qualità che possano raggiungere un buon numero di persone?
Dovremmo aprire una parentesi troppo grande per poterne discutere in maniera organica ed esaustiva. Il concetto di “qualità” spesso viene abusato e riempito di retaggi culturali. La maggior parte della musica contemporanea italiana per me è di qualità e raggiunge numeri incredibili. Quindi, ad occhio, per chi riesce non credo sia complicato scriverle. Credo sia complicato, invece, raggiungere più persone. Per questo si ha bisogno di addetti ai lavori che sappiano costruirti attorno un sistema credibile di immagine e pubblicità, per arrivare già maturi ed ineccepibili ai fruitori.

C’è qualche complimento che vorresti ricevere? E da chi?
Se posso sognare in grande, mi basterebbe un Vasco che mi fa “Eh, le canzoni di questo qui sono forti!”

Infine, quali sono i prossimi progetti di AMELIA?
In base a come andrà la situazione virus, mi piacerebbe tirare fuori qualche nuova canzone che ho nel cassetto da troppo tempo e poi ricominciare a suonare, magari anche andando un po’ in giro. Perché i concerti mi mancano troppo.

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