“Little Heaven” è il nuovo singolo di Angelo Cicchetti uscito il 4 maggio che anticipa la pubblicazione del primo album dell’artista. Questo disco è il frutto di una passione smisurata nei confronti della musica e quindi di ciò in cui ha sempre creduto fin dall’inizio del suo percorso artistico. Il titolo gli è stato suggerito dall’amico Maurizio Bernacchia che ha collaborato nella scrittura dei alcuni brani presenti nell’album.
Come mai hai scelto “Little Heaven” come singolo apripista del disco?
Perché questo brano ha significato per me un passo in avanti nella scrittura, cioè ha fatto per me da spartiacque tra ciò che scrivevo e una scrittura più matura e poi per il suo significato per me universale che contiene il testo, vale a dire il piccolo paradiso che ognuno di noi porta con sé e che dà senso alle nostre giornate.
Qual è il filo conduttore di Hi, caro Icaro?
Posso dire una sorta di americanizzazione del sound e dell’idea di far musica. Nell’album c’è tanto country, folk e anche british ambient che rende particolarmente intima l’interpretazione dei brani.
Com’è nata la collaborazione con Maurizio Bernacchia?
Nel 2016 ho vinto una borsa di studio per il corso di compositori al CET (scuola musicale di Mogol) e lì è nata una bella amicizia e collaborazione con Maurizio con il quale abbiamo cominciato a scrivere canzoni insieme. Fondamentalmente io scrivo musica e lui scrive i testi e ci troviamo molto bene a lavorare insieme anche perché spesso siamo in sintonia su diversi temi, altrimenti sarebbe difficile poter collaborare.
Vuoi parlarci dell’esperienza al CET di Mogol?
Certo, al CET ho avuto modo di canalizzare la mia voglia di fare musica e di convogliarla verso una scrittura meno caotica e più strutturale. Mi sento di dire che il CET è un posto magico nel quale ho avuto modo di conoscere professionisti del settore come Giuseppe Barbera, Giuseppe Anastasi, Massimo Bombino e lo stesso Maurizio Bernacchia tutti splendidi insegnanti che mi hanno lasciato davvero insegnamenti unici. Ho avuto il grandissimo onore di far ascoltare i miei brani a Mogol e di ricevere preziosissimi consigli e aneddoti musicali raccontati proprio da lui.
Come vedi il futuro della musica dal vivo in Italia nei prossimi mesi?
Beh è tutto ancora molto incerto e spero che si ritorni alla musica live il prima possibile. Spero che il governo dedichi particolare attenzione ai professionisti del settore artistico perché purtroppo in Italia il musicista o qualunque altro artista è molto poco tutelato. Penso si andrà avanti con dirette streaming da parte degli artisti ancora per qualche tempo.
Dove ti vedremo/ascolteremo nei prossimi mesi?
Nell’immediato futuro sarò sempre in casa facendo dirette streaming. Non vedo l’ora di sistemare qualche data finito questo periodaccio per suonare dal vivo le canzoni del mio album in uscita.
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