Da qualche settimana è in rotazione radiofonica “Portami Via”, il nuovo singolo della cantante fiorentina NEENA, disponibile su tutti i digital store e le piattaforme streaming.
Ha iniziato prestissimo, da bambina, la propria carriera artistica come ballerina professionista hip-hop. A 15 anni si è iscritta ad una scuola di canto che ha frequentato assiduamente per 5 anni. A 17 anni ha lasciato la danza per dedicarsi a quella che è la sua vera passione: il canto. Il suo primo disco si chiama “Red Lips” e l'ha portata ad esplorare una varietà di generi musicali, fondendo temi della musica degli anni ’70 e ’80 con le sonorità elettroniche della musica dance contemporanea.
Dopo aver sperimentato la fusione di generi opposti, quali il blues, il gospel e la dance elettronica, Neena ha deciso di avvicinarsi al funk, di cui “Portami Via” è il primo risultato. Quello che contraddistingue “Portami Via” dai brani precedenti, oltre al genere funk, è il testo cantato in lingua italiana.
Partiamo dall’inizio, ti chiami Irene Colzani ma il tuo nome d’arte è Neena. Cosa significa?
Il mio nome d'arte non ha una storia particolare ma è nato circa 21 anni fa, insieme alle mie prime parole. Quando mi chiedevano come m chiamavo la mia risposta era “Neena!”. Non volevo incollarmi addosso un nome d'arte qualsiasi, volevo qualcosa che fosse parte integrante di me, proprio come lo è la musica.
Ricordi il momento in cui hai capito che avresti voluto fare la cantante?
Ciò che ha scatenato questa passione non è stato un evento preciso ma una serie di consapevolezze e di cambiamenti. A quattro anni ho iniziato a danzare, arrivando a un livello agonistico e professionale. Ho raggiunto molti obiettivi importanti. Con il passare del tempo mi sono accorta che invece di tenere il conto dei passi, durante le prove o le competizioni, cantavo i pezzi che usavo per le coreografie. Per divertimento provai a iscrivermi ad una scuola di canto, fino a che il divertimento si è trasformato in puro amore. A malincuore, ma molto determinata, ho deciso di lasciare la danza per dedicarmi completamente al canto. L'unico filo conduttore che risalta è la musica.
Da qualche settimana è in rotazione radiofonica il tuo nuovo singolo “Portami Via”. Un brano diverso rispetto ai precedenti…ce ne puoi parlare?
Portami Via è un brano che si distingue dai precedenti proprio perché è il mio primo singolo di genere funk e per di più cantato in italiano. Dal punto di vista artistico e personale me la sento particolarmente cucita addosso. È un inno alla fuga dalla propria vita in bianco e nero.
Se potessi scegliere con chi collaborare con chi ti piacerebbe farlo?
Sarebbe immenso poter duettare con Dave Gahan dei Depeche Mode. Lo considero un cantante strepitoso, quando lo ascolto, soprattutto durante eventi live, i brividi sono scontati.
Qual è il vero tratto distintivo della tua musica, ciò che ti rende differente da ogni altro artista presente sul mercato?
Il tratto distintivo della mia musica è la fusione perfetta di due epoche diverse, l’armonia degli anni ’80 con il sound della tecnologia attuale.
Sono appena terminate le selezioni per accedere alla categoria “Nuove Proposte” del Festival di Sanremo 2016. Hai mai contemplato l’idea di salire sul palco dell’Ariston?
Sinceramente no. Prima di tutto Portami Via è il mio primo brano inedito e sperimentale in lingua italiana, cosa richiesta per partecipare a questo Festival, e poi, il genere che prediligo non è molto adatto a questa competizione. Preferisco puntare a situazioni che si adattino di più a ciò che faccio.
Molti artisti si lamentano della scena musicale italiana. Tu cosa pensi? Parteciperesti a un talent?
Purtroppo ho difficoltà ad esprimere un parere, sempre per il genere di musica che preferisco fare e che è più richiesto da sempre in altri paesi europei. Per quanto riguarda i talent, mi sto iscrivendo a tutti i casting perché penso che sia un buonissimo modo di farsi conoscere. Ti possono dare tanta visibilità.
Che rapporto hai con il tuo pubblico?
Con il mio pubblico ho un rapporto di tipo virtuale perché credo molto nelle nuove forme di comunicazione digitale. Escludendo ovviamente la parte dei social, Facebook, Youtube, Twitter… la maggior parte dei miei live li faccio tramite Periscope. Grazie a questa app, ho la possibilità di trasmettere in broadcast i miei live digitali. Una delle cose che mi piace di più è che posso parlare in diretta con le persone che mi stanno seguendo.
Quali saranno le prossime mosse di Neena dopo questo singolo?
Nel corso del 2015 ci siamo concentrati sulla produzione di un album e di una serie di singoli. Ne approfitto per dire che in questi giorni sta uscendo, sugli store digitali, il nuovo EP: “Play”. Il 2016, invece, avrà come obiettivo la diffusione e la promozione della mia musica.
C'è un messaggio particolare che vorresti lasciare in conclusione ai visitatori di StandOut?
Più che un messaggio, un’esortazione. La musica di qualità non è morta come molti dicono, basta non fermarsi alle apparenze.
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