Lou Reed: misogino e violento. Questo è quanto si evince dall'ultima biografia di Howard Sounes dedicata all'artista morto nel 2013: "Notes from the Velvet Underground: The Life of Lou Reed".
Non un gran servizio alla memoria del defunto, visto che non può neppure difendersi. Benché l'autore sostenga che la biografia non sia propriamente basata su questi dettagli, considerando che comunque ripercorre gli episodi salienti della vita e della carriera di Reed, questa visione oscura di Lou lascia basiti. Ci sono testimonianze delle ex-compagne, con tanto di denunce per maltrattamento, e ricordi di vecchi compagni di scuola a consolidare questa teoria, a quanto pare. Un fastidioso nuovo Lou Reed prende forma e rischia di detronizzare il vecchio Lou Reed che, per quanto non fosse conosciuto come persona socievole e simpatica, era riuscito a conquistarsi, dai Velvet Underground in poi, un posto nel cuore di molte generazioni.
Sarebbe utile una qualche reazione da parte di Laurie Anderson (sua moglie dal 2008) per capirne di più, ma forse il silenzio è la strada migliore e lei è sempre stata un'artista capace di rendere i silenzi udibili a qualsiasi distanza.
Consigliare la lettura di questo libro? Non ci sembra fondamentale, per noi di StandOut è la musica a contare. E la memoria di un artista che ci sta a cuore dovrebbe, secondo noi, essere rispettata. Amen.
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