No, non è un cocktail a base di succo di pomodoro, ma l’eco dei Love Ghost che tornano a deliziarci i timpani, e stavolta lo fanno in modo dolce e discreto, pur riuscendo a scavare fino in fondo, con il piglio fortemente introspettivo a cui la band statunitense ci ha abituato in tutti i lavori precedenti.
Bloody Mary è un brano che oseremmo definire “Emo”, ma che rimane perfettamente fedele ai binari dei Love Ghost, un cuscinetto prezioso nell’economica di un ipotetico album in cui il gruppo spazia soprattutto tra groove monolitici e ritmiche taglienti. Questo brano smorza le tensioni, e ci riporta nei meandri dei nostri movimenti empatici, rivelandosi così comunque incisivo e ricco di ganci emotivi.
La struttura rimane piuttosto standard, fatta da strofe e ritornelli. Non esitiamo a definire questi ultimi molto “catchy”, già al primo ascolto della canzone ci ritroviamo a canticchiare sull’ultimo ritornello (complice anche il lyric video ben fatto e tutt’altro che banale). E se forse in un contesto così limpido, Finnegan Bell perde un po’ in incisività vocale, l’entrata di Princessbri, artista canadese alla voce in questo featuring, è un raggio di luna che rende la canzone ancor più eterea, e la carica di una luce quasi sensuale: un vero diamante incastonato in un brano che ha già di suo molto da dire.
Con Bloody Mary troviamo i Love Ghost come poche volte li abbiamo sentiti, in un brano che arriva e se ne va in punta di piedi, ma non senza averci lasciato con la voglia di riascoltarlo ancora una volta.
Video link: https://www.youtube.com/watch?v=6sRmUc8uSVw
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