Con la carica inarrestabile di 70mila visualizzazioni, il video del nuovo singolo “Aria nuova”, brano scelto da Paolo Passaretti, ci introduce nel mondo di “Ascoltami”, il nuovo Ep del cantautore romano contenente cinque brani e due special tracks. Un disco che è in buona fede frutto di una benvoluta ingenuità da ventenni, preambolo a premesse e carinerie che si dimenticheranno a breve, dopo le quali “l’amaro in quel sorriso” diverrà un modus vivendi reale, concreto, non più solamente ipotizzabile. Il viaggio comincia con la title- track, in cui l’artista affronta il tema della complicità, basata su un mutuo agevolarsi gli uni dentro agli altri. La voce, interessante in più passaggi ma ancora alla ricerca di una sua strada personale, mescola timbri caldi nostrani (dall’ormai giurassico Luca Dirisio al recente Marco Mengoni),ma ha il merito di toccare le radici di testualità per nulla scontate, di gran lunga migliori della stragrande maggioranza delle produzioni pop zuccherate a comando. Gli episodi migliori giungono con “Aria nuova”, che abbandona gli ormeggi dei moti d’animo adolescenziali per incontrare il maculato delle proprie vibrazioni e per segnalare una maturità decisamente più marcata (a cavallo tra i brani delicati di Molla e “Un soffio caldo” di Zucchero), e “Questi muri”, capace di ricordare le increspature di Greg Laswell in “Off I go”. Paolo libera la voce e dà fiato alle ammissioni fugaci più introspettive (“Stai bene? Io no!”), inquadrando tra le possibilità della vita (“Restare insieme sarebbe remare controcorrente”) la reclusione emotiva di un “Lathe biosas” epicureo inapplicabile a questi tempi e inefficace per quest’età. Si giunge a una dichiarazione di frontiera: con il rap scanzonato un po’ catchy pop di“ Non mi arrendo”: il cantautore è cosciente di essere “solo in mezzo agli astri”, su un trampolino che si affaccia all’ignoto di un futuro che potrebbe essere esaltante, se il perfezionamento dei tratti acerbi saprà irrobustire la debole ossatura di un cantato fresco e promettente e saprà lasciare più spazio a un’intimità accennata ma tuttora inesplorata. L’invito è di scongelare il cuore dal frigo e di continuare per la strada intrapresa: saprà dare buoni frutti.
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