Dall’incontro inusuale di un dj imprevedibile e la voce calda e soul di un’interprete mai dimenticata dal popolo del web, rispettivamente Marco Rigamonti e Rahma Hafsi, è nato l’Ep “Abbracci nucleari”, in uscita il 21 ottobre , grazie a un’efficace campagna di crowdfunding. Un progetto che si nutre di intuizioni, non sempre originalissime ma riuscite, che allacciano sonorità calde a dinamiche compositive spesso ritenute, ingiustamente, prosaiche (il ricorso meraviglioso all’elettronica). Le tracce, nel loro viaggio volutamente accorpato, sono un sentiero definito nel segno di linee melodiche mature, in cui la mano santa del producer interviene a dinamizzare il tutto offrendo un approccio più internazionale a testualità raffinate, che corrono però il rischio d’inflaccidirsi. “Prenditi cura di me” è un primo esempio di quest’alchimia: una raccomandazione ben sussurrata, e trascritta con cura (c’è un filo di voce di Levante, c’è un tintinnio di Pacifico), capace di seguire la scia piacevole del giovane cantautorato femminile. La mutualità dell’approccio, delicato e prodigioso, riesce bene anche ne “Il giardino delle emozioni” e in “Neanche questo basta”, volti di un Giano Bifronte con outro effervescenti che hanno tutto il diritto di arrivare a quanti più cuori immaginabili. Si percepisce un mondo a parte, proprio come il titolo stregonesco vorrebbe suggerire, intrigante come un’opera di Keizo Kioku, che attinge senza copiare, riallestendo un’espressività che speriamo di ritrovare così anche nei prossimi, auspicabili, episodi, intatta nella sua fragile verginità, consci che “Il profondo chiama il profondo”.
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