Recensione: “Hi, This is Flume” – Flume

Flume

Il producer australiano Flume, che nel 2013 aveva sconvolto il web col suo remix di “Tennis Court” di Lorde, è tornato dopo due anni di competo silenzio artistico con il mixtape “Hi, This is Flume”. Nessuna promozione prevista per il lancio, solo un piccolo post il giorno prima del rilascio sui servizi di streaming del mixtape, con la semplice descrizione “A quest'ora, domani”, sconvolgendo i followers. 

Come promesso “Hi, This is Flume” viene rilasciato il 20 Marzo 2019, accompagnato da un “Mixtape visualiser” su Youtube: un video di 38 minuti che accompagna le canzoni, diretto dall'artista Jonathan Zawada. 

L'artista (che ancora non dimostra i 28 anni di età) è riuscito a plasmare uno stile proprio, riconoscibile dai primissimi secondi di inizio della canzone: le sue composizioni sono disordinate, senza veri e propri ritornelli, che uniscono strumenti elettronici come sintetizzatori e batterie digitali, a rumori non identificabili. Si crea così una melodia spezzata, imprevedibile, come se fossero i pensieri stessi dell'artista a trasformarsi in musica. 

Le 17 tracce scorrono fluide, senza interruzioni, una il proseguimento spontaneo dell'altra. Senza neanche accorgersene si passa da “Ecdysis”, a “Jewel”, all'indecifrabile “╜φ°⌂▌╫§╜φ°⌂▌╫§╜φ°⌂▌╫§╜φ°⌂▌╫§╜φ°⌂▌╫§╜φ°⌂▌╫". 

Numerose sono le collaborazioni che troviamo all'interno di questo progetto, in quanto Flume ha dichiarato di aver voluto lavorare solamente "con i suoi artisti preferiti". Ritornano collaborazioni storiche come quella con la cantante KUČKA (con la quale aveva già lavorato nel precedente album, vincitore di un Grammy Award, "Skin"), alcune invece ricordano quelle passate, come quella con il rapper JPEGMAFIA, nella traccia "How to build a relationship", che fa tornare subito alla mente i brani più tipicamente hip hop registrati negli anni precedenti, come "Lose it", creata con il rappper Vic Mensa, o "Enough" che ospita le rime di Pusha T. Ma nulla sorprende come i due brani in collaborazione con la producer scozzese SOPHIE: "Is it cold in the water?" (un remix di una canzone conteuta nel primo album dell'artista scozzese "OIL OF EVERY PEARL UN-INSIDES") e l'inedito "Voices". Nonostante le sonorità di questi due artisti siano molto diverse, il modo di comporre la struttura della canzone è paragonabile: entrambi rompono le convenzioni di scrittura e giocano con l'attenzione dell'ascoltatore. Due titani che si fronteggiano sullo stesso campo di battaglia per creare qualcosa di meravigliosamente spavenoso. 

"Hi, This is Flume" è probabilmente solo l'inizio di una nuova era artistica per Flume, che molto presto ci sorprenderà un'altra volta con un album completo, che a quanto pare potrebbe uscire anche domani. 

 

  • 9/10
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