Tutto quello che ti aspetti da un disco Punk, anche se ti trovi alla fine del 2024, è un po’ tutto nel nuovo Born to die dei Magic Jukebox 77. E se sappiamo bene quasi cosa aspettarci, quando una band come la loro inizia un disco con un brano come “Punk’snotdead”, possiamo forse anche dire che a volte il mestiere e i cliché di genere non ci danno così tanto fastidio, se vengono da una attitudine autentica e sincera. Già, perché la prima traccia dell’EP è proprio un manifesto delle intenzioni che coglieremo e troveremo un po’ su tutti i brani, ma anche delle intenzioni di quello che è (è stato) il Punk in generale. L’intro è sicuramente la parte più interessante del pezzo, con l’ingresso della chitarra annegata nel Phaser e il successivo alternato di tempo sulla sezione ritmica.
Night shift, invece, ha un riff più secco, molto semplice, che la punk band usa molto sapientemente in apertura e chiusura di brano. Molto carina la scelta, sulla strofa che quasi calca i Ramones, l’ingresso a chitarre chiuse, che fa muovere la dinamica del pezzo. Mondo animale è invece, come gli stessi Jukebox dicono, un esperimento di lanciarsi nella scrittura in italiano, e quale migliore modo di farlo se non lanciarsi in una semi-citazioni di un pezzo di Lucio Dalla che trasuda attitudine Punk come Disperato erotico stomp? Dopo l’esperimento, ha molto senso che nell’economia del disco ci sia una cover, e anche qui la scelta la troviamo ottima, quella dei Beastie Boys e di un pezzo che per testo e musica propone terreno fertile per quelle schitarrate. Lo slide riff risulta infatti molto convincente e fa girare bene il pezzo. La chiusura con Lies, come per l’apertura, sicuramente non ci travolge per l’effetto sorpresa, ma anche qui, in questo contesto, si veste del giusto senso e della giusta dose di mestiere.
Born to die è un disco sincero, senza troppi giri di parole. E’ esattamente quello che ti aspetteresti, nel bene e nel male, all’ascolto, e da parte nostra facciamo un in bocca al lupo ai Magic Jukebox 77 per questa nuova uscita!
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