Schiena dritta. Per Gianmaria Testa
un cd-book di
Guido Festinese, Paolo Gerbella e Maurizio Logiacco
Per racconti, canzoni originali e immagini, l’omaggio a un autore gentile che, con un’opera di grande forza espressiva, si è conquistato un posto di rilievo nella storia della canzone italiana, toccando vertici raggiunti solo da altri, pochi, giganti del dire in musica
In uscita per Squilibri il 29 settembre
Nativo delle Langhe, Gianmaria Testa faceva parte di quell’universo culturale nel quale erano radicati i geni e l’inventiva dell’astigiano Conte e dei liguri Fossati e De Andrè, in quel pezzo d’Italia stretta tra montagne e mare, tra Riviera e Basso Piemonte. Non sorprende pertanto che a rinnovarne oggi la memoria sia un terzetto di liguri, come Guido Festinese, Paolo Gerbella e Maurizio Logiacco, con il CD-Book Schiena dritta. Per Gianmaria Testa, in uscita per Squilibri editore: un ricordo del tutto originale che evita le strade un po’ logore di stanche riproposizioni per avventurarsi lungo sentieri diversi -racconti, canzoni originali e fotografie- per rinnovare la memoria del cantautore piemontese.
In particolare, una filastrocca regalata a Gianmaria Testa è all’origine di una successione di quadri che, con diversi registri espressivi, ne rievocano la figura discreta e l’opera potente. Costruiti attorno ai ricordi dell’amico scomparso e imperniati sulle parole-chiavi che ricorrono nella sua opera, i racconti di Guido Festinese hanno fatto così da innesco alle canzoni originali di Paolo Gerbella che dilatano e rilanciano quegli stessi orizzonti di vita e poesia sui quali, con una forza di rara eleganza, si è posato anche l’obiettivo di Maurizio Logiacco: composizioni inedite, nate all’interno di questo progetto, affidate a un ensemble di grandi musicisti e impreziosite dalla partecipazione straordinaria di Paolo Fresu. Nel fluire continuo di pensieri ed emozioni che concorrono a delineare con intensità il volto di una persona amata, Schiena dritta si configura pertanto come un sentito omaggio a un autore gentile che si è conquistato un posto di rilievo nella storia della canzone italiana.
Gianmaria Testa se n’è andato, a cinquantasette anni, il 30 marzo del 2016. Non è retorico affermare che ha lasciato un vuoto incolmabile perché la raffinata asciuttezza delle sue canzoni ha raggiunto vertici poetici toccati solo da pochi altri cantautori. Da un iniziale percorso nel solco degli chansonnier francesi, era approdato a una personalissima e scabra forma di canzone-poesia, elaborata e definita con sempre maggiore precisione nei sette album che ha pubblicato nella sua carriera, condivisa innanzi tutto con la moglie e manager Paola Farinetti e, fino al 2007, anche con il mestiere di capostazione a Cuneo: una carriera partita nel 1993 con il Premio Recanati per le Nuove Tendenze della Canzone d’autore ma, avviata, più concretamente, in Francia dove aveva pubblicato i suoi primi due dischi, arrivando, ancora pressoché sconosciuto in patria, ad esibirsi all’Olympia, il tempio della musica parigina dove era di casa il suo conterraneo Paolo Conte.
Gli autori
Giornalista, saggista e scrittore, Guido Festinese si occupa di critica musicale e culturale dal 1985
Cantautore e scrittore, con un’attenzione particolare rivolta alla parola, Paolo Gerbella è al suo quarto disco solista
Maurizio Logiacco è un fotografo con l’obiettivo rivolto in particolare verso scorci urbani e spettacoli musicali
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