Abbiamo incontrato Timmy Dj, uno dei protagonisti della scena musicale italiana e non solo da decenni, soprattutto per quel che riguarda i club. Oggi fa ballare ed emozionare soprattutto i private party più esclusivi e nel frattempo si dedica a nuovi brani di prossima uscita. Con il suo sound coinvolgente, Timmy Dj, anche grazie al suo brand Rotation by Timmy, nel tempo è riuscito a catturare l’attenzione del pubblico più esigente, che cerca colonne sonore particolari.
“Alcune persone trovano la voglia di uscire solo quando noi artisti ed organizzatori siamo in grado di offrire loro esperienze interessanti. Succede soprattutto quando si è adulti, ovvero quello che è oggi il mio pubblico”; spiega l’artista. “Sono fortunato, dopo tanti anni come dj resident, posso scegliere le situazioni a cui mi sento vicino. Per questo ogni dj set è un’emozione”, spiega Timmy Dj.
Dopo i dj set dell”11 luglio al The Lodge di Firenze e quello del 12 luglio @ Sottosopra, l’aperitivo di Villa Tolomei, sempre a Firenze, il 20 luglio torna proprio a Villa Tolomei per un cocktail pool sunset party in un luogo magico. E che succede il 25 luglio? Eccolo ancora al The Lodge, mentre il 27 luglio è impegnato in un private party tutto da vivere. Bel mix tra cibo e d’eccellenza e musica particolare, invece sabato 29 luglio, al Circolo Casalmaggiore, a Castiglione del Lago in Umbria. In console c’è ovviamente Timmy, ai piatti pensa lo chef Federico Jimmy.
Che tipo di approccio musicale segui?
Propongo uno “spettro musicale” decisamente ampio. Ho iniziato proponendo brani magici come “Your Love” di Frankie Knuckles nel 1989. Mi piace includere nei miei set una varietà di generi musicali diversi, sia attuali sia ‘fuori moda’.
Ci fai qualche esempio?
In questo periodo spesso uso ritmi tribali come quelli del progetto Africanism, creato da Bob Sinclar ed altri dj francesi. Offrono sonorità diverse rispetto alla trap o al reggaeton più comuni al giorno d’oggi… e sul dancefloor funzionano comunque.
Cosa conta davvero per un dj?
Penso che sia importante per un DJ far sentire al pubblico sia ciò che conosce, ma in modo creativo… sia ciò che ancora non conosce, ma potrebbe amare. In fondo il ruolo del dj è soprattutto questo.
Per un dj, quindi, l’esperienza conta…
Certo, è fondamentale. Ma la cosa più importante credo siano la cultura musicale e la voglia di far sentire ogni sera tanta bella musica al pubblico.
I riferimenti musicali di Timmy Dj sono decisamente particolari: ha scelto “Rotation” come nome del suo marchio, che è un vecchio brano del trombettista Herp Albert uscito nel 1979. È un brano perfetto per iniziare e/o concludere un DJ set, un classico che supera i confini dei generi musicali. “Il mio mondo è una ‘rotazione’ di emozioni, musica, arte, moda, sensazioni, coinvolgimento, colori, suoni, frequenze…”, racconta l’artista. Come ogni DJ di livello, Timmy lavora sulla sua musica più di quanto molti pensino. E ha anche le sue soddisfazioni. “La parte più gratificante del lavoro da DJ è quando, alla fine della serata, le persone ringraziano o mi mandano messaggi per dirmi che la mia musica è stata fantastica. Tutti i sacrifici svaniscono e con essi la stanchezza”, racconta. “Mi piace vedere il pubblico che suda e si diverte. L’adrenalina non fa sentire la fatica, ti fa sentire come un leone. Questo è il potere della musica”.
La sua musica? Timmy Dj la definisce come “New Disco Music of 2000”. È un mix molto personale di house classica e old school, poiché i suoi DJ set sono pieni di classici che vanno dagli anni ’90 al 2005 (ma non solo, ovviamente). Tra le sue produzioni discografiche segnaliamo “Gloria”, realizzata con i Relight Orchestra, e “Amazing Grey”, creata con Karmia Ammar.
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